Prima e dopo Capaci

Ha mani troppo ruvide, troppo dure mio padre. Necessitano di essere levigate di continuo. Un giorno mi regalò una pietra pomice, piccola e tonda. “Se affoghi, aggrappati a chista. Galleggia”. Fu la frase più lunga che mi rivolse in tutta la mia infanzia.

In “Mio padre non ha mai avuto un cane” Davide Enia racconta un’adolescenza con gli occhi fissi al 23 maggio 1992. Il libro (:duepunti edizioni, 56 pagine, 6 euro) è rapido e doloroso come una rasoiata. Tuttavia è delicato e appassionante, a conferma che certe ferite insegnano a crescere.
Ve lo consiglio.

Colon retto

Nel fine settimana mi è capitato tra le mani il libro di Fabio Volo “Un posto nel mondo”.
La frase che più mi ha colpito è questa.

Capisco di avere un buon rapporto con una persona non per ciò che diciamo, ma per la capacità che ho di cacare a casa sua e per il tempo che resto in bagno.

Il libro è un’irritante rassegna di banalità, tipo:

Il coraggioso si plasma la fortuna da solo.

Oppure:

L’innamoramento è come una sbronza che altera la realtà. Fare un figlio perché si è innamorati è come comprare una casa da ubriachi.

Il resto è un susseguirsi di consigli sulle tecniche di masturbazione davanti ai canali tv criptati, un tripudio di pisciate, di noiosi rapporti sessuali (noiosi perché mal raccontati) e di luoghi comuni sulle donne.
Ciò che dovrebbe stupire non sono le centinaia di migliaia di copie vendute, ma il rischio che questo best seller sia considerato il manifesto di una generazione. Una generazione che, come il suo guru, ha un baricentro di ragionamento molto basso. Diciamo al livello del colon retto.

Grazie alla Contessa.

Venerdì prossimo

Ve lo dico con un certo anticipo, così magari non prendete altri impegni. Venerdì prossimo alle 18,30 alla libreria Feltrinelli di Palermo, io, Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano presentiamo il nostro nuovo romanzo “Salina, la sabbia che resta” (Dario Flaccovio Editore). Con noi ci sarà Salvo Toscano.

(com)pagine di governo

di Gianni Allegra

vespa

Parlo, ma non suono

favetto_webOggi alle 18 se siete a Palermo e se passate dal Foro Italico, entrate al Kursaal Kalhesa. Si presenta Le stanze di Mogador di Gian Luca Favetto (Edizioni Ambiente). Il libro è inserito nella collana Verdenero, il noir contro l’ecomafia, che riunisce vari scrittori italiani, tra cui Tullio Avoledo, Giancarlo De Cataldo, Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Francesco Abate, Massimo Carlotto, Piero Colaprico, Giacomo Cacciatore, il sottoscritto e molti altri.
Io accompagnerò Favetto nella sua presentazione. E giuro che non suonerò, anche se qualcuno ha infamato i musicisti includendomi nella categoria.