Roulette russa

Le lettere-testamento recapitate ieri alle quattro principali autorità dello Stato, Francesco Cossiga le scrisse nel settembre del 2007. L’unica che è andata a segno è quella al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che già allora era al Quirinale.
Le altre, ironia della sorte, sono finite agli antipodi. Quella scritta mentre il premier in carica era Romano Prodi è stata consegnata a Silvio Berlusconi. Quella per il presidente del Senato, anziché trovare Franco Marini ha beccato Renato Schifani. Quella per il presidente della Camera è stata ricevuta da Gianfranco Fini anziché da Fausto Bertinotti.
Non so perché, ma piuttosto che agli incroci del destino in questi casi mi viene da pensare alla roulette russa.

Rettifica: è morto

de La Contessa

Viene da rimpiangere l’ipocrisia democristiana. O le allusioni maliziose di Cossiga, che per fortuna sta un po’ meglio.

Aldo Cazzullo sul Corriere (e sul corriere.it ancora oggi).

Francesco e Marco

Separati alla nascita
di Abbattiamo i termosifoni

Francesco Cossiga

marco columbro

Francesco Cossiga e Marco Columbro.

Sogno o son mesto?

L’attimino fuggente
di Giacomo Cacciatore

Ho fatto un sogno.
Un paese libero da Libero e da Feltri.
Un paese in cui a Cossiga, invece di lettere aperte sui giornali, diano una pacca sulla spalla, una caramella al miele e un bacetto della buonanotte.
Un paese in cui “intellettuale” o “istruito” sia una definizione di vanto e “coatto” una di demerito, e non viceversa.
Un paese in cui un capo dello stato sappia dire cose come “siate padri migliori se non perfetti” e non ” farò piazza pulita dell’immondizia dei giornali di sinistra”.

Mi sono svegliato, ho letto il giornale e mi sono detto: ma che cavolo di sogno.