Una favola storta

Non vi parlerò dei possibili nuovi equilibri nella mafia dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro. Non vi parlerò nemmeno delle strategie dello Stato per affrontare il nuovo corso di Cosa Nostra, perché un nuovo corso ci sarà per forza (e speriamo che sfoci nelle fognature). Non vi parlerò di politica né di magistrati. Di tutto questo vi parleranno i miei colleghi, quelli bravi, in tv e sui giornali.
Io vi voglio parlare di una favola storta che finalmente ha un suo lieto fine. E il lieto fine di una favola storta deve essere dritto per compensare un’obliquità che disturba il mondo, facendolo sembrare storto a sua volta.
Una favola che inizia con una lettera d’addio a una innamorata. Una lettera che contiene una grande imperdonabile bugia.

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Gery Palazzotto
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Pagine al vento

Le persone che seguono i tg, i giornali, non ne vogliono più sapere delle notizie. Lo dice uno studio molto serio, su scala mondiale. Tra le cause, da un lato c’è una convergenza sociale ed economica: i social, le bolle di disinformazione, i dilettanti allo sbaraglio, l’università della vita. Dall’altro, il fatto che noi giornalisti facciamo giornali fatti per noi, per una sorta di autoerotismo nel quale ci sono le notizie che ci piacciono e quelle che non ci piacciono.
Il podcast con un paio di storie personali.

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Gery Palazzotto
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Per via di due culi

Vi racconto una storia che parla di culi. Proprio così, di culi e di futuro. Tranquilli, niente di scabroso. È una storia che inizia oltre duemila anni fa e che arriva intonsa sino ai giorni nostri.

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Gery Palazzotto
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Non è un paese per single

A proposito dei single per scelta e dei single per necessità. A proposito delle discriminazioni nei confronti di chi non mette su famiglia e delle consolazioni fasulle per chi decide di sfasciarla. A proposito delle proposte di matrimonio pubbliche e dei due di picche legittimi. Buon ascolto.

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Gery Palazzotto
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Gli spaventati del presepe

Non parliamo dei risultati elettorali. O meglio ne parliamo ma da un’altra angolazione. Cercando di spiegare come siamo arrivati a oggi. Niente politica, promesso. È una storia che mi è venuta in mente ieri, leggendo alcuni post su Facebook dove c’erano molte persone che si meravigliavano del fatto che tutta questa destra nelle loro timeline non l’avevano vista e che sospettavano che magari molti avessero votato di nascosto Meloni per poi far finta di nulla, fischiettando su Facebook.

È una storia che la dice lunga su quanto non sappiamo dei mezzi che usiamo, su quanto ci illudiamo di padroneggiare e su quanto dovremmo investire in conoscenza, studio e buona creanza, prima di meravigliarci per il poco di cui non c’è proprio nulla da meravigliarsi. Buon ascolto.

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Gery Palazzotto
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Le cose vanno sempre peggio?

L’altro giorno una persona che ha lavorato con me in vari progetti artistici mi ha chiesto: non hai anche tu la sensazione che le cose vadano sempre peggio?
E io, che lo pensavo da tempo, ho risposto ovviamente di sì.
Ora, sono sicuro che se faccio questa domanda a ciascuno di voi otterrò una maggioranza di risposte positive. Ma prima serve un’altra domanda: esiste un’oggettività, una sorta di livello attendibile, che certifichi che effettivamente le cose vanno peggio?
E soprattutto l’errore può avere un sua visione romantica?
Ognuno risponda valutando i cazzi suoi. Romanticamente, of course.

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Gery Palazzotto
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In caso di furto di emozioni

Siete felici e arriva lui. Siete pronti a una nuova avventura e arriva lui. Siete depressi e arriva lui. Siete addolorati e arriva lui. Sempre lui, il ladro di emozioni: colui il quale vi deruba dell’entusiasmo con la sua paccottiglia di mezze intenzioni o vi supera a destra persino nel disagio, nel disastro personale, con un surrogato di sofferenza da ostentare.

E poi Calvino a 37 anni dalla sua scomparsa: una mancanza che ci riguarda tutti, soprattutto alla luce delle sue azzeccatissime previsioni sul futuro del linguaggio e della conoscenza. Cerchiamo di ribadire la grandezza di un intellettuale che ha saputo prevedere il fango che sarebbe nato dalla polvere.

Tutto questo in un podcast, modestamente il mio: le cazzate sono una cosa seria.   

P.S.
Grazie a Gabriella Guarnera per la sua voce.

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Gery Palazzotto
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Non porgere l’altra guancia

No, non vi parlerò a tempo scaduto dell’affaire Totti Blasi discettando sulla classe dei protagonisti, sulla valenza della notizia, sul ruolo dei giornali. Mi piace invece entrare nel merito della questione, mettere i piedi nella minestra, provare a discutere del succo di tutta la vicenda: il tradimento, ma tenendo lontani i protagonisti.
Il tradimento è la più antica delle arti belliche, offensive, e il primo motore di arti nobili come la letteratura, il teatro, il cinema, la musica, la danza, la pittura e via componendo. Senza di esso non avremmo Macbeth e Leopardi, Ammaniti e Dante, Mozart e Cremonini, Troia (la città, l’altra è scontata) e Dio.
Non avremmo la prima mela e l’ultima cena.
Tutto questo nella seconda puntata del podcast “Le cazzate sono una cosa seria”.

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Gery Palazzotto
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Cazzate e antidoti, un podcast

Come annunciato, il tenutario di questo blog ha messo su un podcast. Tutto gratis, e questo è contro i miei principi: ma vabbè, se una community sana e curiosa cresce è già una bella ricompensa.
Comunque su un tema già dibattuto oggi c’è un’altra via di discussione. Faticosa per chi la deve organizzare (tipo il sottoscritto), semplice per chi ne può usufruire.

Un podcast è scaricabile, dilazionabile. Lo potete ascoltare a rate, quando volete: mentre cucinate, correte, siete in auto, avete le mani impegnate e lo sguardo altrove. Soprattutto un podcast toglie ogni alibi ai superficiali: non ha controindicazioni, limitazioni di fruizione. Bello, no?
Comunque non devo vendervi niente. L’intento è solo quello di condividere idee, spunti e molti dubbi: se ci facessimo più domande avremmo molte più risposte, è una certezza.

Siate clementi per queste prime puntate. Sono un tecnologico teorico, mica un tecnico o uno smanettone. Quindi un grazie preventivo vi suoni pure come un “per favore non infierite” o, se siete miei amici, come un “non mi scassate la minchia”, almeno adesso.

Buon ascolto.

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Gery Palazzotto
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Cazzate e antidoti, un podcast
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