Ieri il premier Silvio Berlusconi ha fatto il bilancio dei primi 14 mesi di vita del suo governo. Ecco i punti salienti del suo lungo intervento.
I giornalisti della Rai non possono attaccare il governo, mentre è auspicabile che si attacchino al tram.
Sempre più militari in strada, più precisamente in mezzo.
Con la Libia, la festa delle vendette è diventata la festa dell’amicizia. Donne e champagne li ho portati io.
Abbiamo risolto l’emergenza rifiuti a Napoli come a Palermo. Abbiamo tolto l’immondizia dai cassonetti e l’abbiamo gettata a mare. Ora provate ad appiccare il fuoco.
Col ritorno al nucleare gli italiani pagheranno meno l’energia. Nel paniere dell’Istat inseriremo le cure oncologiche.
Quella della scuola è stata una riforma di buon senso. Mandare i bambini a protestare per strada è stato un gesto di pessimo gusto: mi scrivono ancora molti poliziotti risentiti perché non gli erano stati forniti i manganelli adatti.
Alitalia è rimasta in mani italiane: vale il motto tutti per uno, uno per tutti. Praticamente una gang bang.
Contro di me solo calunnie. Non ho scheletri nell’armadio: sennò che minchia mi tenevo a fare tutte quelle tombe fenicie in cantina.