Party e parti (lese)

Ci pensavo ieri mentre correvo (penso sempre quando corro, infatti mia moglie dice che dovrei correre ancora di più): questa storia delle ragazze di Arcore considerate dai giudici come “parti lese” è abbastanza ridicola.
Tralasciando le argomentazioni più trite – dalla partecipazione volontaria alle feste, alla remunerazione  – mi è venuto in mente un collegamento ideale con l’ormai celebre passaggio parlamentare in cui si sanciva che Ruby era la nipote di Mubarak.
Due cazzate simili e opposte non si annullano a vicenda, ma possono fornire nuovi orizzonti.
Se è possibile che un’aula di deputati imponga alla nazione una ricostruzione cialtronesca, è legittimo che un’aula di giustizia suggerisca alla stessa nazione una ricostruzione grottesca. Tutto logico, idealmente conseguenziale.
Basta sterilizzare tutto con una risata.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

5 commenti su “Party e parti (lese)”

  1. Concordo pienamente. Segnalo però il pericolo, viste le continue occasioni offerte dal presente periodo storico, che a furia di esorcizzare con le risate, si finisca col lussarsi le mascelle.

  2. abbiamo sfiorato la rissa ieri sera a cena con alcuni amici a proposito delle giovani “parti lese”, qualcuno di loro sosteneva che in realtà c’è stata istigazione alla prostituzione, io penso che le gionvincelle fossero ben liete di “esibirsi” al cospetto del premier e che proprio l’avidità e la voglia di emergere come soubrettine le induceva a farlo e in taluni casi erano le mamme e i papà!

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