La finta democrazia

Presentatrici televisive che fanno i sindaci, soubrette che fanno i ministri, piduisti che fanno i premier, pregiudicati che fanno i senatori, lingue felpate che fanno i direttori di tg, imbroglioni e bugiardi che fanno i direttori di giornali.
Ogni mattina quando leggo i giornali, l’Italia mi appare sempre più dannata.
L’occupazione militare di ogni scranno, seggiola o strapuntino segue una regola fondamentale: quella della mistificazione.
Nella Prima Repubblica c’erano la corruzione e la censura, ed erano sotto gli occhi di tutti. Lo erano a tal punto che il potere non si sognava di nascondersi. Al contrario, l’imbroglio era ottriato come simbolo del privilegio del potere. Dalla Rai di Bernabei alla Milano da bere di Craxi, era un tripudio di benessere oligarchico.
Nella Seconda Repubblica qualcuno ha deciso che bisognava cambiare, se non altro per giustificare il terremoto politico. Il potere non voleva rinunciare ai suoi vantaggi trasversali e disonesti, ma non voleva più nascondersi. Così ha scelto di costruire una realtà deformata da elargire ai sudditi adoranti.
La negazione dell’evidenza è diventata lo strumento chiave di lotta alla verità.
Nani e ballerini al governo? No, no, mai, mai, vergogna, vergogna!
E intanto sale la musica e scintillano le paillettes: inizia il consiglio dei ministri.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

6 commenti su “La finta democrazia”

  1. Tra le reazioni alla recente “improvvisata” del Presidente del Consiglio a “Ballarò”, mi è piaciuta la replica di Pagnoncelli, che chiede il rispetto per le persone e contesta l’asimmetria per cui chi rappresenta le istituzioni può contestare e/o denigrare il lavoro degli altri.

    Con ciò riportando il potente al livello di “impiegato dello Stato” e lo spettatore da suddito a cittadino.

  2. Oltre a condividere, sia il post che il commento di Angelo, mi congratulo soprattutto per l’uso,raffinato e inconsueto,del verbo “ottriare”

  3. Certo sarebbe interessante un dibattito sulla democrazia partendo anche da lontano per esempio da PLatone “La republica”:La democrazia e’ una piacevolissima forma di governo,piena di varieta’ e di disordine’e dispensa una sorta di eguaglianza agli eguali come agli ineguali. In tempi piu’ moderni si potrebbe anche citareW.Churchill:La democrazia e’ la peggior forma di governo,eccezio fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate finora.Certo CHE IN UN MOMENTO IN CUI SI STA DISCUTENDO SU ALCUNE MODIFICHE COSTUTUZIONALI UNA SERENA RIFLESSIONE SU GOVERNO RAPPRESENTATIVO,MAGGIORANZA,SUFFRAGIO POPOLARE ECC…SAREBBE OLTREMODO UTILE.RICORDARE PERO ‘ CHE BERLUSCONI HA FATTO IL SUO TEMPO,E BISOGNA SUBITO PROGETTARE IL DOPO CHE NON SIA ALLA GRILLO O ALLA DI PIETRO.

  4. Non credo ai miei occhi (parlo soprattutto del contenuto del testo in maiuscolo). Sogno o son desto? Un po’ sollevato di sicuro.

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