Dietrologia politica

di Gianni Allegra

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

15 commenti su “Dietrologia politica”

  1. Grazie, Silvia. Certo, con ghigliottina annessa! Ma sai che qualche anno fa ho conosciuto una pronipote del dottor Joseph-Ignace Guillotin?

  2. No, molto carina, tipo Carla Bruni, ma biondina. Portava (e porta) il cognome vezzosamente.

  3. Ma Guillotin fu un benefattore. Sul serio non per scherzo. Inventò un metodo per dare una morte rapida e senza sofferenza. Molto meglio che essere squartati da una quadriglia di cavalli, no? Anch’io se fossi una nipote ne andrei fiera

  4. A proposito di ghigliottine. Se qualcuno è interessato, una bella ghigliottina è esposta al museo Pepoli di Trapani. Non si usava solo in Francia..

  5. @Tanus, in una Pantera rosa c’è una scena in cui l’eterno avversario di Clouseau, ormai pieno di tic, invece di tagliare il suo sigaro con una mini-ghigliottina, si trancia un dito. Troppo divertente, ricordi?

  6. La ghigliottina va bene per tutto. E’ un’arma “pietosa” che limita la sofferenza.
    Come dire …è il ritratto dei benpensanti

  7. @Silvia:
    non lo ricordavo, è da tanto che non lo vedo.

    La tecnica per uccisione da ghigliottina era molto complicata, ma sostituì la “corda”, a causa della percentuale di fallimenti di quest’ultima. Tutto dipendeva dalla corsa della lama e dal suo peso però, che erano praticamente standard. La corda richiedeva un vero maestro “boia”, in quanto sbagliare una misura -tra corda, cappio e sua ingrassatura, lunghezza dello strappo di caduta in funzione del peso del candidato cadavere – significava non uccidere il malcapitato, oppure vederlo morire di lunga agonia.
    La guillotin era perciò umana, quanto lo può essere uccidere un’altro uomo a sangue freddo.

  8. Mi ripeto. Maramaus è sempre bravissimo ma raggiunge il top quando affronta, nelle sue vignette, temi nazionali. Roba da prima pagina.
    Se fossi Ezio…

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