I mostri

donatella papi

L’attimino fuggente

di Giacomo Cacciatore

Domenica 22 novembre 2009, ore 17, 15, Canale Cinque. La trasmissione: “Domenica Cinque”.
Donatella Papi, giornalista, “pigmaliona” e “auto-promessa” sposa del pluriomicida Angelo Izzo evoca il calendario Maya, Dante con “l’amor che move il sole e l’altre stelle”, Dio e sottoposti vari, per nobilitare il suo trasporto (a parole) per Izzo. Ovvero, per infiorettare di boccioli d’arancio quella che a me sembra una trovata all’aroma di sterco per “esserci”, e nell’unico modo in cui si “è” veramente oggi: stare in televisione. Ci è riuscita: siamo a quota due pomeriggi di spazio televisivo nazionale dedicati alla Papi (non al papi), e altri ne verranno.
Ore 17,16, stesso canale, stessa trasmissione.
Barbara D’urso, conduttrice, implora Donatella, con accoramento da sorella maggiore, di rispettare la dignità delle vittime (donne) di Izzo, pur amandolo. Questo, per profumare di bianco giglio quella che, a mio parere, è l’ipocrisia di chi campa di audience: sbatti la sconsiderata in prima pagina, ma falle la predica. C’è riuscita: è già mezz’ora che ospita la Papi e che, ospitandola, tra consigli per gli acquisti vari, si dissocia.
Domenica 22 novembre 2009, ore 17, 40.
Che starà facendo Angelo Izzo nella sua cella? Probabilmente starà sogghignando, come sogghignante ci ha abituati a vederlo nelle udienze di corte d’assise in cui – reo confesso – gli si ricordavano gli assassini commessi. Se voleva diventare più tristemente famoso di quello che è, ci è riuscito, grazie alla tv “d’intrattenimento, divulgazione e approfondimento” così come la intendiamo negli ultimi tempi.
Domanda finale per il montepremi.
Chi è il mostro?

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

6 commenti su “I mostri”

  1. D’Urso e Giletti sono come ormai i due avvoltoi del dì di festa, si nutrono delle carogne dei corpi esplosi nel corso dei giorni precedenti sotto i riflettori della cronaca, disseminando materiale organico qua e là, a brandelli, a schizzi. E’ il loro mestiere ma anche la loro libido. Fanno tutto questo con emotività familista da commedia eduardiana (D’Urso) e con il piglio collegiale da bravo ragazzo di buona famiglia subalpina (Giletti). L’unica bravura (più la prima che il secondo) sta nel dare a vedere il meno possibile quanta partecipazione e quanto schifo insieme mettano in quel che fanno. Una realtà dissociata, la loro. E si autoassolvono mandando la pubblicità.

  2. Mostri tutti, in questo. Ma la Papi è mostro soprattutto grazie agli altri mostri che le danno una vetrina così ampia e indecorosa. Certe putta*ate se la Papi restava a raccontarle a casa sua, ai parenti, senza cassa di risonanza, sarebbero rimaste lettera morta.
    Capisco che quello che blatera “fa notizia”, per così dire, ma bastava darle solo due minuti di spazio. Non lasciarla impazzare per ore in tutte le tv e in qualsiasi programma.

  3. Magari se accendiamo tra mezz’oretta la troviamo ancora in giro (a proposito di tv dei ragazzi del post di prima). Le daranno una rubrica.
    Dopo le notti del papi, Pomeriggio con la Papi.
    O pomeriggio con sentimento, se preferite.

  4. Caro cacciatorino, al momento non si è vista. Ma sta per iniziare Pomeriggio cinque con la D’Urso, abbiamo ancora qualche speranza. La tengo aggiornata…

  5. secondo me il primo mostro sono quelli che li invitano in TV, il secondo è lei e il terzo a pari demerito lui, l’assassino. Lei per i motivi che hai detto! concordo in pieno!

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