Ricordare stanca

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C’è il rischio che l’anniversario per la strage di via D’amelio vada semideserto. Che le celebrazioni per ricordare la morte del giudice Paolo Borsellino e degli agenti Agostino Catalano, Manuela Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina passino sotto il silenzio della politica e dell’istituzione giudiziaria.
Ricordare stanca, soprattutto quando la memoria deve essere esercitata senza che ci siano eventi collaterali che facciano da stimolo. Infatti ciò che accade per Borsellino non accade per Falcone. Ogni anno, il 23 maggio c’è una mobilitazione che non ha paragoni con ciò che si verifica il 19 luglio. Perché questa disparità?
Io un’idea me la sono fatta (e so di non avere l’esclusiva).
Rita Borsellino non è Maria Falcone: tutto qui.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

13 commenti su “Ricordare stanca”

  1. Caro Gery, lo dico con amarezza: ho gran rispetto per la memoria dei morti, gran rispetto per chi ha vissuto (e continua a vivere) quel dolore sulla propria pelle, ma quello delle celebrazioni/commemorazioni – di serie A o di serie B che siano – mi sembra oramai un teatrino stanco. Qualcuno dice: ma come, e la memoria? Parola strumentale anche quella, oramai, inalberata come un vessillo demagogico come “le nuove generazioni”, “la società civile”, “il riscatto di questa terra”… Mi dispiace che la mia sensazione sia questa, oramai. Molto meglio portare un fiore sulla tomba di uno dei caduti. Anonimamente. In silenzio. E chi può, magari una preghiera.

  2. e meno male che totorizzo destesta la retorica… fiori, preghiere, silenzio… fossi diabetico, sarei già schiattato.

  3. @il dio catigatore

    Meglio una preghiera,un fiore, il silenzio che i bambini intruppati che cantano canzoncine demagogiche e recitano poesiole dozzinali a piazza Magione e dopo poche ore bulleggiano nel quartiere…

  4. Ognuno, su certi delicati temi, ha le sue idee, condivisibili o meno.
    Ma perchè, specialmente quando si affonda con la critica, non ci si firma con il proprio nome e cognome ?!?
    Non sono d’accordo con Totò Rizzo, anche se comprendo stato d’animo e disillusione, ma uno che critica scrivendo “fossi diabetico, sarei già schiattato” dovrebbe metterci il suo nome e cognome. Secondo me.

  5. Ma la sinistra impegnata dov’è? Dov’è quella folla oceanica che firma appelli su feisbuk “nessuno ci tocchi la canotta” e altri clik? Aspettano il via da Grillo o un libro di Travaglio? E i complottisti sono tutti impegnati con il 2012? Se ci si dedicasse a questo caso, tutti, indistintamente, sarebbe come schiacciare il tasto “RESET” su tutta la nazione, e dopo, ma solo dopo, si potrebbe rifare tutto il resto. Sulla strage di via d’Amelio c’è tutto, bisogna soltanto scegliere da che parte stare.

    Salvatore Mangione

  6. Una testimonianza veloce da Marsala, dove ieri sera Paolo Borsellino e gli uomini della scorta sono stati ricordati in una partecipatissima manifestazione organizzata dal Comune, da una libreria cittadina e da due validissimi giornalisti sempre attivi in questo flagellato campo. Una manifestazione seguita, apprezzata, necessaria e vicina alla gente, grazie alla presenza del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che ha parlato con umanità dei suoi ricordi – e del suo libro “Per non morire di mafia – e del questore di Trapani, Giuseppe Gualtieri, che rappresenta un punto di riferimento assoluto in questa provincia martoriata dalla mafia.

  7. va ricordato sempre chi ha versato il sangue per noi..oggi domani e dopo domani..va sempre ricordato… Davide

  8. Giusto Davide, tanto giusto che non ci siamo ricordati di Boris Giuliano ucciso il 21 luglio del 1979. Ma forse 30 anni sono troppi per la nostra memoria

  9. Scusatemi l’autocitazione ma voglio linkare un post che scrissi qualche tempo fa a proposito di mafia e memoria: è qui.

  10. perchè hanno ucciso al giudice paolo borsellino ,emanuela loi ecc? forse perchè era una vendetta .
    Questi mafiosi si devono sconfiiggere ,devono vedere quello che vediamo noi quando qualcuno muore o se no sono senza cuore .
    I mafiosi non hanno sentimenti

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