I criminali del vaccino buttato

L’articolo pubblicato su Repubblica Palermo.

Ha ragione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando dice che ai no vax si è dato troppo spazio mediatico. Ma ci sono casi, come quello di Palermo con gli arresti per le finte vaccinazioni a 400 euro ciascuna, in cui la scelleratezza di alcuni di loro merita tutta la nostra attenzione. Perché dietro un piano così grottesco c’è una subcultura che non si può liquidare con il gretto negazionismo di un manipolo di esaltati. Qui siamo oltre il peccato, direi quasi oltre il reato. Siamo alla fanta-criminalità. Per mettere su un sistema di siringhe svuotate (di un vaccino prezioso per l’umanità), di iniezioni a vuoto, di certificazioni farlocche, di inganno ai danni della comunità così macchinoso, ci vuole un insano convincimento: che la verità la si possa addobbare come un albero di Natale senza incappare in un refolo di dignità.

Non si può non tenere conto della blasfemia sociale di questi personaggi – tipo l’infermiera e il poliziotto – che oltraggiano la loro stessa missione e lo fanno addirittura nel tempio di una nuova razionalità post-pandemica, quell’hub della Fiera del Mediterraneo in cui da mesi e mesi ogni giorno medici, infermieri e lavoratori di ogni genere si sbattono per cercare di porre rimedio ai disastri del Covid. Su di loro svetta, come emblema di questi tempi orribili, quel leader no vax simpatizzante della Lega e in particolare di Salvini, già caporione di mille cause perse prevalentemente di estrema destra e, quasi per selezione naturale, autocandidato alle prossime comunali.  A conferma, come si dice, che il meglio dovrà ancora venire, ma il peggio è sempre puntualissimo.  

La perfezione del cretino

Post poco natalizio. Ma in fondo cos’è Natale se non una parentesi? E allora usciamo dalle parentesi giusto il tempo di parlare di tale Eleonora Leoncini, consigliera comunale di San Casciano, in Toscana, responsabile della Lega nel Chianti. Questa geniale creatura di perfetta forgia leghista ha recentemente dichiarato che i morti di Covid a Bergamo erano una fake news e, dall’alto del suo scranno, ha messo in dubbio l’importanza del vaccino che proprio in queste ore arriva in Italia.

C’è un equivoco, nel quale sguazziamo da anni, in tema di libertà di opinione e cioè che ognuno possa dire la sua su ogni argomento e in qualsiasi momento. Come se ambiti, opportunità, ruoli e competenze non esistessero o fossero accessori di un giochino social tipo “che fiore sei”. Ebbene, ci si rassegni. L’impunità di sparare cazzate non è garantita da nessuna carta costituzionale, soprattutto se dalle tue propalazioni discendono azioni politiche, scelte sociali, movimenti di opinione. È il punto cruciale sul quale “l’uno vale uno” che ha portato al successo il Movimento 5 Stelle mostra tutta la sua vacua pericolosità. Lo so, vi sembrano polemiche stantie, ma l’onda lunga del disastro della deresponsabilizzazione, del trionfo dell’imbecille, della nobilitazione della minchiata non ha ancora finito la sua corsa devastante.

Quindi servono carta e penna, due strumenti antichi, per mettere nero su bianco cosa rischia di avvelenare il nostro futuro. Io lo faccio da decenni, qui e altrove: almeno prima di precipitare nel baratro potrò sciorinare una serie di nomi e link per ricordare ai sopravvissuti che il mio innato senso di inutilità ha prodotto qualche eccezione.

Scriveteli, certi nomi. Così come abbiamo fatto ai tempi di Craxi e delle grandi mangiate sul desco della Repubblica, ai tempi dell’antimafia fabbrica di carriere, ai tempi di Berlusconi e del conflitto di sex-interessi, ai tempi della baggianata dell’uomo qualunque al potere, ai tempi del Salvinismo e della scimmietta del Duce. Segnatevi tutto. Persino tale Eleonora Leoncini. Perché la perfezione esiste, anche nelle sue forme deteriori. Insomma una cretina perfetta val bene un segno sul bloc notes.