L’organo che serve

Ieri al supermercato mi sono imbattuto in questa confezione di preservativi che non avevo mai visto prima.

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Mi sono chiesto quanto deve essere dura (senza allusione alcuna) occuparsi del packaging e della pubblicità di un profilattico. Certo, non ci vuole un genio della comunicazione per mettere sulla confezione un piccolo organo sessuale maschile sorridente. Ma ci vuole molto impegno per curare la pagina facebook: lì il vero organo che serve non è erettile e si chiama fegato.

Saper aspettare

In Svizzera consegnano i preservativi a domicilio. Insomma riescono a far coincidere i tempi biologici (quelli dell’erezione) con quelli burocratici (la posta celere). Si vede che sanno aspettare e che magari non soffrono di eiaculazione precoce.
E a tal proposito – del saper aspettare – vi giro una barzelletta che ho sentito ieri (io odio le barzellette, ma questa è carina e soprattutto breve).

Una cicogna vola reggendo un fagotto con dentro un novantenne.
Il vecchietto la guarda con compassione e le dice: “Ci siamo persi, eh”.

Grazie a Tex “Fabrizio” Willer.

I due titani

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

Tra il Papa e Berlusconi l’imbarazzo della scelta per scrivere ogni giorno un post produce un tremendo effetto collaterale: l’avvelenamento della fantasia.
In una gara che sembra eterna, questi due titani fanno di tutto per ribaltare la logica e, quel che è peggio, per superare se stessi. Berlusconi sa infatti che nessuno lo può battere in acrobazie politiche… nessuno tranne Berlusconi, appunto. Per questo ultimamente ha stilato due piani casa, uno con errori di ortografia, che ha nascosto nel cassetto, l’altro in un italiano mediamente corretto,  che ha fatto recapitare alle opposizioni per poterlo smentire con serenità. “Io non scriverei mai una cosa del genere”.
Il Papa, forte di un ruolo di AD in un’azienda che non può fallire ma tuttalpiù deludere, deve trovare quotidianamente un appiglio di cronaca per giustificare nel modo più dirompente il suo ruolo: dopo aver bocciato il preservativo mentre si trovava nel continente dell’Aids, sta adesso progettando una missione da Vissani per stigmatizzare l’orribile laicità degli spaghetti.
Capite bene che con personaggi di tale livello è difficilissimo scrivere di altro, a meno che non ci si inventi nuovi scenari. Si accettano indicazioni.

Aggiornamento. Ecco la foto di cui si parla nei commenti.image0021

La spada di Bagnasco

bagnascoIl presidente della Cei Angelo Bagnasco difende il suo principale sul caso dei preservativi sguainando la spada e dichiarandosi pronto a una resistenza fisica. Ci mancava solo il vescovo guerriero.
Credevo che bastasse un partito azienda per fare di un Paese un immenso outlet privato del diritto. Ora abbiamo anche una Chiesa che si blinda dalle critiche, come se fosse una multinazionale del tabacco.
Ma il passaggio più esilarante del proclama di Bagnasco è quello dedicato allo scontro di civiltà: tra credenti e non credenti. Secondo lui, “tra chi fa discendere l’uomo da Dio, e da chi lo colloca nel mezzo di un’evoluzione ancora in corso nell’esasperato paradigma evoluzionista”. Secondo una qualsiasi persona sobria, tra i pensanti e i burattini.
Lo show continua dopo la pubblicità.

Il preservativo del Papa

papa-ratzinger-al-museoPrendete un continente martoriato come l’Africa. Prendete un Papa che si mostra sommo solo nelle somme stupidaggini che dispensa nel nome di un Dio che immagino, anzi spero, si tappi occhi e orecchi. Prendete un dramma come l’Aids. E prendete uno strumento efficace, indolore e civile come il preservativo. Mescolate il tutto e il risultato è questo: il Papa, in visita nel continente africano, dice che il preservativo non serve per contrastare il dilagare dell’Aids e che invece occorre “un rinnovo spirituale e umano” nella sessualità.
Le lancette dell’orologio di Ratzinger accelerano la loro marcia in senso antiorario, in un progredire di enormità che ormai sfiora il negazionismo del più cretino dei lefevbriani.
Dire al mondo che il “rinnovo spirituale e umano della sessualità” è più utile del preservativo significa, nell’ordine: a) Negare ciò che è reale, scientificamente provato; b) Propagandare una sorta di primo tagliando della sessualità (c’è stato un rodaggio? un certificato di garanzia?); c) Avvolgere nel fumo sintetico (tipo quello delle discoteche di un tempo) le menti più che confuse di milioni di fedeli.
A meno che il nostro Papa non voglia farsi lui stesso profilattico, sommo garante della somma correttezza di un rapporto sessuale, l’unico appello che mi sento di fare, ancora sbalordito per tali affermazioni, è: cari fratelli, fermatelo.