Fermate Barbara D’Urso

A Pomeriggio cinque questo pomeriggio si è celebrato l’ennesimo rito tribale della cronaca gestita come uno spettacolo circense, con Barbara D’Urso e nientepopodimenoche Alessandra Mussolini a dibattere, tra urla e pianti, con la madre del bambino conteso.
Il problema, al contrario di quel che si possa pensare, non è il contenuto ma il contenitore.
L’emergenza umanitaria della televisione italiana dei nostri tempi è infatti la fascia pomeridiana, durante la quale programmi di intrattenimento diventano spazi di informazione gestiti con una profondità di vedute da avanspettacolo.
Lasciare nelle mani di Barbara D’Urso – ma anche di Mara Venier  – la libertà di porgere notizie, approfondirle senza alcun controllo di testata, è un atto che toglie legittimità alle redazioni e attendibilità alla rete.  Eppure tutto si spiega con un’atroce regola moderna: la televisione urlata è quella che ha più fortuna, lo scoprì vent’anni fa Maurizio Costanzo con Vittorio Sgarbi.
Ho già scritto cosa penso di quella che un tempo era la tv dei ragazzi e non ho ancora un’età che giustifichi rimpianti a 360 gradi.  Però ritengo che Barbara D’Urso et similia non possano raccontare l’Italia che cambia, ma al massimo recensire il guardaroba di una starlette o blaterare degli amorazzi di una gieffina.
Prima possibile una contraerea della ragione dovrà entrare in azione: prima che la tv del finto dolore ci imponga finte esistenze con finti sentimenti e finte soddisfazioni.

Servizietto pubblico

Un tempo i grandi temi della cronaca erano esaminati e raccontati in tv da signori giornalisti come Sergio Zavoli o Enzo Biagi. Oggi i grandi temi della cronaca sono trattati da intellettuali raffinati come Mara Venier, Barbara D’Urso e Massimo Giletti. Ogni pomeriggio, specialmente la domenica, questi signori raccontano i capitoli della storia del Paese porgendo domande da divanetto a ospiti adeguati per indecenza televisiva e ignoranza. Uno come Sgarbi, in questi consessi, svetta per civiltà e garbo. Infatti di mestiere fa l’ospite fisso.
C’è una crescente confusione tra servizio e servizietto pubblico. Sarà l’aria che tira.

Svegliate il manutentore

de La Contessa

Ogni giorno mentre va in onda lo streaming de La vita in diretta, il sito di Raiuno ci racconta una storia di due anni fa: leggete cosa c’è scritto in piccolo (basta cliccare sull’immagine per ingrandire).
Michele Cucuzza c’era sì, ma fino al 2008.
Ora ci sono Lamberto Sposini e Mara Venier.