Il motivo per cui Giulio Andreotti è morto essendosela fatta sostanzialmente franca dall’accusa di mafia è tutto nel titolo di un libro, edito nel 1995 da Tullio Pironti Editore: “La vera storia d’Italia”.
Il volume raccoglie l’atto d’accusa dei giudici di Palermo nei confronti di Andreotti e dà ampia testimonianza della pretenziosità del castello di indagini nel quale si voleva intrappolare il più potente uomo politico italiano.
Nello scrivere “la vera storia d’Italia” infatti ci si dimenticò, per foga o imperizia, di incardinare prove e testimonianze con una logica di stringente plausibilità e si badò più all’effetto che alla sostanza. Risultato: l’imputato fu assolto in primo grado addirittura perché il fatto non sussiste (solo in seguito si arrivò a dimostrare che almeno fino al 1980 era colpevole di aver aiutato Cosa Nostra, ma il reato era purtroppo prescritto). Continua a leggere Andreotti, la mafia e il passo falso di Caselli