Caccia alla verità

Tra queste frasi, una sola è stata pronunciata realmente da Berlusconi. Indovinate quale.
Un suggerimento: è la più sconclusionata e, per certi versi, esilarante.

 

I miei figli dritti come i piedi di Aldo Cerantola.

I miei figli appassionati come in un romanzo di Fabio Volo.

I miei figli strapazzati come una canzone di Pupo.

I miei figli apprezzati come il gulash a Ferragosto.

I miei figli incompresi come Giuseppe Cruciani in tv.

I miei figli allegri come Allegri al Milan.

I miei figli raffinati come Giulianone Ferrara truccato da Giulianona Stinco Lungo.

I miei figli tirati a lucido più della testa di Sallusti.

I miei figli tirati e basta più di Miccichè.

I miei figli perseguitati come gli ebrei sotto Hitler.

Il principe cerca rogne

Pensatela come volete, ma arrendetevi dinanzi a una constatazione: un principe che, a cinquant’anni, continua a raccogliere figli illegittimi lungo il suo iter seminale è pressoché un pirla.
Per i seguenti motivi:

1)    Si può essere ricchi quanto si vuole, ma sperperare milioni per il mantenimento di persone sconosciute non procura godimento neanche al più incallito dei masochisti.

2)    Fare la figura di uno che non conosce neanche un metodo anticoncezionale, nell’anno di grazia 2011, non è bello.

3)    Grassocci e pelati non si è quasi mai irresistibili, a meno che non si sia in una posizione di dominio assoluto. Ed esercitare il dominio assoluto quando non hai fatto nulla per meritartelo, alla lunga annoia.

4)    Sedurre cameriere e  hostess è la cosa più semplice del mondo quando hai un conto in banca che interessa più del contenuto della patta o della scatola cranica.

5)    Organizzare un matrimonio reale per cercare di mettere fine alle dicerie che accompagnano tutte le minchiate che hai commesso è già un’operazione ardita, farlo in mondovisione equivale a certificare la propria inadeguatezza come essere pensante.