Tra queste frasi, una sola è stata pronunciata realmente da Berlusconi. Indovinate quale.
Un suggerimento: è la più sconclusionata e, per certi versi, esilarante.
I miei figli dritti come i piedi di Aldo Cerantola.
I miei figli appassionati come in un romanzo di Fabio Volo.
I miei figli strapazzati come una canzone di Pupo.
I miei figli apprezzati come il gulash a Ferragosto.
I miei figli incompresi come Giuseppe Cruciani in tv.
I miei figli allegri come Allegri al Milan.
I miei figli raffinati come Giulianone Ferrara truccato da Giulianona Stinco Lungo.
I miei figli tirati a lucido più della testa di Sallusti.
I miei figli tirati e basta più di Miccichè.
I miei figli perseguitati come gli ebrei sotto Hitler.
L’ultima: incomprensibile!
Il mio dubbio è: mente sapendo di mentire o mente perché vive in un mondo di fantasia?
Questa vi mancava: “Ed ecco intervenire finalmente Renato Brunetta: “Stabilire un paragone tra il dolore dei propri figli e la persecuzione degli ebrei non è affatto la banalizzazione di una tragedia immane, semmai dimostra il sentimento di condivisione che anima il presidente Berlusconi nei confronti di questo popolo. Il resto è deformazione ad opera di ipocriti, strumentalizzazione volgare dei soliti sepolcri imbiancati” perché “sin dall’infanzia Berlusconi è stato educato dalla madre e dal padre a considerarsi spiritualmente ebreo”.
Anche il naso di Aldo Cerantola, mi pare, fosse tutt’altro che dritto