La pillola va giù

Ogni volta che mi becco la febbre:
1) Non sto soltanto male, regredisco, piagnucolo: con 37,2 non si scherza!
2) I miei genitori chiamano per intimarmi di prendere l’antibiotico.
3) Non voglio prendere farmaci.
4) Leggo poco e dormo molto, rifletto sul destino amaro che mi è toccato.
5) Uso la tv come anestetico. Continua a leggere La pillola va giù

Febbre alta e piccoli primati

Da quattro giorni un’influenza mette K.O. me, in quanto ammalato, e mia moglie, in quanto vittima delle mie fobie capricciose.
Per questo sono stato poco presente, e mi scuso.

Colgo l’occasione per dirvi che ieri 1.400 utenti hanno leggiucchiato questo blog, regalandomi un nuovo piccolo primato. A tutti un ringraziamento caloroso (38° possono bastare?).

Amore e olio

Foto di Daniela Groppuso

Febbre a 39. Ma anche io voglio tranquillizzare tutti.

Grazie di cuore ai tantissimi che protesteranno perché queste pagine non saranno aggiornate. Sappiate che soffro in un ambito fisico e personale diametralmente opposto a quello del più illustre paziente d’Italia: io e il mio colon infatti invochiamo un giro di vite per il reato di frittura abusiva. Ma siamo il blog dell’amore e io non serbo rancore, non sono capace di odiare. Perché l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio. Anzi sull’olio.
Andate in pace. Burp!

AGGIORNAMENTO.

Comunicato delle ore 14.
Il paziente Palazzotto è stato sottoposto a lunghi accertamenti da parte dell’equipe medica catechizzata da don Tignitè. Al paziente, che ha ancora bisogno di santo riposo, è stato notificato a mezzo decreto il divieto assoluto di assumere alcolici. Appresa la notizia, il paziente ha serenamente mandato a fare in culo l’intera equipe e, in un accesso di amorevole rabbia, ha tentato di strangolare don Tignitè col catetere.
Riportato alla ragione dalla sua fedele sottosegretaria Bonaiutichediotiaiuta, il maestro Palazzotto ha indossato un pannolone fresco e ha poi dichiarato: “Mi rimarranno due cose come ricordo di questi giorni: l’olio di pochi e l’amore di tanti. Il mio regno per una birra”.