Alluvione di Genova. Grillo va tra gli spalatori di fango e lo contestano perché ci va. Se non ci fosse andato lo avrebbero contestato perché non c’era. In ogni caso un politico, oggi, è contestabile qualunque cosa faccia e questo la dice lunga sul muro di qualunquismo che, come una grottesca barriera di autodifesa, circonda ogni capannello, ogni manipolo di lavoranti, ogni adunata organizzata di cittadini disorganizzati, ogni pulpito sociale, ogni punto di raccolta di menti attive. La contestazione fanculista, che è il cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle, è in realtà l’arma brandita da qualsiasi non-politico insoddisfatto della politica che si è rifiutato di fare (e che quindi ha subito). Non esistono più le argomentazioni, i pallosissimi distinguo, le mozioni d’ordine, no. Esiste un vaffanculo generalizzato che non sente ragioni e che probabilmente non ne porterà una, una sola sulla soglia di un dialogo che sia (anche lontanamente) costruttivo.
Dopodiché alla democrazia malata non resterà che sperare nell’eutanasia.
Ho visto il servizio rilanciato continuamente dai tg in cui un ragazzo invita Grillo ad andare a spalare il fango e lui gli risponde che ci sono già lì i parlamentari 5 Stelle e che debba chiedere a Renzi di andare a spalare.
Inutile dire che il titolo sparato è “Grillo contestato dagli angeli del fango” o “Grillo contestato a Genova”
Più che i vaffa mi turbano i trucchetti dell’informazione.
@Vix, socome non essere d’accordo. Al 100%!
Mi sentirei anche di aggiungere che questi intervistati di strada sembrano proprio “ammaestrati”. Per esempio, il ragazzo, presunto spalatore, che ha in TV recentemente contestato Marco Travaglio a priori su argomenti che Travaglio non aveva neanche abordato come la pulizia del letto del fiume Bisagno.
Maurizio ormai è uno schema consolidato: Prendi il finto ragazzo della strada, gli metti in bocca delle banalità da dire contro il bersaglio di turno, gli dai visibilità in un talk o telegiornale ed è fatta …