Ho ascoltato/letto le rivendicazioni del cosiddetto movimento dei Forconi. Meno tasse, più aiuti alle imprese, più tutela dei lavoratori. Praticamente quello che chiede ogni cittadino onesto di questa nazione, se non è evasore o comunque un latitante.
Che ci si debba inventare un movimento, un embrione di partito o una culla rivoluzionaria per portare avanti istanze talmente legittime da risultare banali, è un segno dei tempi. Infatti, rincoglioniti da vent’anni di fiction berlusconiana, ci ritroviamo tutti un po’ smarriti quando un contadino, un camionista o una casalinga si mobilitano per ragioni elementari come un pasto da garantire ai figli ancor prima che ai coccodrilli di Montecitorio. Il problema, cari miei, è che ci siamo persi per strada, tra gli stipendi del Trota e le note spese di Lusi, tra le competenze della Minetti e il curriculum della Carfagna. Siamo stati colpevolmente distratti perché gli scandali, passata la fiammata, alla fine annoiano come l’ennesimo panorama descritto da Wilbur Smith.
Io non ho un’epidermica simpatia per i Forconi, non mi piacciono quelli che per combattere una battaglia di libertà per i cittadini rompono i coglioni innanzitutto ai cittadini. E riconosco che le loro ragioni sono giuste, ma hanno un problema di locomozione: pretendono di muoversi bloccando il movimento, in una sorta di ossimoro sociale.
Al netto delle emergenze e del blabla politico tipo l’incoronazione di Renzi, celebrata come se fosse un giubileo della Fortuna Collettiva, questo è forse quello che ci meritiamo per non aver mai indetto delle primarie del buonsenso, dell’onestà, della coerenza.
Aggiungerei che riportare, come hanno fatto quasi tutti gli organi di informazione nazionale, che uno dei “forconi” ha detto che gli sembra strano che 2 o 3 delle grandi banche siano ebree è un modo classico ma assolutamente scorretto di gettare discredito a buon mercato su persone che non vogliono morire in silenzio. Io non aderisco ai forconi, ma ho visto di persona i presidi in città. Brava gente, giuste ragioni, nessuna possibilità di far sentire in altro modo la propria voce. Vedo poi in televisione e sulla stampa nazionale, gente con stipendi grassi e grassa anch’essa che li liquida con sufficienza.
Ci sarebbe da bloccare le strade …