Ieri è morto a Palermo Armando Vaccarella, un anziano giornalista che è stato punto di riferimento per un paio di generazioni di giornalisti. Sul web ci siamo ritrovati in molti a ricordarlo, colleghi, ex compagni di scrivania, amici, ex amici. E il bello è che almeno per una volta abbiamo raccontato tutti la stessa storia. Quella reale, di Armando, l’uomo che ci forgiò col suo rigore scanzonato.
Di lui ho apprezzato anche una certa filosofia del vivere. Era arguto quando riferendo di certe iniziative ne rilevava -con un filo di ironia- la pochezza. Al momento giusto in una battuta ti diceva cosa e come fare per restare sé stessi e assecondare senza passione direttive mediocri e non condivise. Buon viaggio Armando. enzo tartamella
E’un bel punto di vista questo, caro Enzo. Hai fatto bene a ricordarmelo.
Se fosse possible scrivere la storia a più mani o a più voci (come la tecnica giornalista insegna)ci sarebe la possiblità di giungere a qualche ulteiore verità. Venendo da me (e lo ha fatto per più giorni e in tempi diversi) si rammaricava che molte iniziative violentavano i percorsi del lavoro. Concludeva: tu dagli ragione, asseconda poi si ristabilirà l’ovvio percorso e l’interlocutore restarà comunque tronfio e soddisfatto. Peppeino aggiungeva: tra poco ci saranno le rubtiche “su per giù” e “quasi quasi”. Mi ha fatto molto picare reincontrarti. enzo