Alcuni perfidi amici hanno coniato per me l’hashtag #pocoinclinealperdono a causa di alcune presunte spigolosità del mio carattere. A loro ho pensato, ieri, dopo che in bici ho rischiato di essere travolto da un’auto, il cui conducente mi aveva tagliato la strada mentre era impegnato in una conversazione telefonica.
L’impatto è stato evitato per qualche centimetro (alla faccia di chi dice che nella vita i centimetri non contano) e la vera sorpresa non è stata trovarmi ancora in sella sano e salvo, ma dover consolare l’aspirante investitore. Il quale, scusandosi e scusandosi ancora, ha avuto un mezzo collasso per l’emozione di non avermi ucciso.
Scena finale: io in tenuta da biker, sudato e stanco, ho passato la mia borraccia al tizio in camicia e cravatta accasciato sul sedile della sua auto con aria condizionata.
Ommm.
Tanto non ci credo.
@Francesco Massaro: Mmmh… Forse neanche io.
Ti potrei “capitare” dei falsi testimoni, perché sei tu
Lo dicevo io che a essere troppo buoni si rimediano solo umiliazioni (e pure la rima).
Non ti ci vedo in bici col saio a consolare e dissetare “fratello automobilista”. Sei troppo amante delle regole, e il tizio è già in galera senza passare dal via.
Tu menti sapendo di mentine!!!
E aveva pure dovuto interrompere la telefonata!
Io invece mi meraviglio del fatto che il tizio in auto non sia sceso pretendendo la ragione in virtù del fatto che avesse messo la freccia