A me sembra che come nel ’93 Orlando nell’immaginario collettivo rappresenti qualcosa di importante per questa città. Tra l’altro la cosa interessante è che per una volta Palermo è unita nella sua élite un po’ snob e nella sua profonda anima o pancia popolare. Questo vuol dire che quando si sfasciano gli apparati dei partiti, come credo sia avvenuto in queste elezioni, i cittadini seguono una loro idea politica o pre-politica se vogliamo, che è quella del «grande personaggio», del grande notabile che Orlando è.
Lo storico Salvatore Lupo sul Manifesto spiega la diversità tra la politica italiana e quella siciliana. Molto interessante.
L’analisi Salvatore Lupo, che conosco e stimo,è
assai vicina alla verità.
Vorrei solo soggiungere che il voto dei palermitani
è stato anche un voto di disperazione a fronte
della mediocrtà delle altre candidature in campo.
Un voto disperato, con una nascosta speranza
di cambiamento. Se le attese risulteranno deluse
coloro che hanno votato Orlando gli volteranno
le spalle, con rabbia accentuata, e con il trionfo dell’antipolitica.
Che Dio salvi la Sicilia.Palermo.