Ai confini della realtà

Nel lungo elenco di fenomeni inspiegabili e/o soprannaturali sui quali si interrogano fior di scienziati dovrebbe occupare un posto di riguardo il comportamento che mia moglie adotta, due volte alla settimana, la sera prima che venga la nostra collaboratrice domestica.
Dopo cena infatti, a casa scatta l’allarme pulizia. Tutto deve essere lindo, soprattutto in cucina. Io inutilmente cerco di spiegare che certo non mi sognerei di lasciare i piatti sporchi, ma almeno la lucidata dei fornelli ce la potremmo risparmiare. Lei niente, tira dritto con severa determinazione. Olio di gomito e Smac Brillacciaio.
Risultato, l’indomani mattina la signora delle pulizie arriva e trova parte della casa come l’aveva lasciata. Forse per questo ci vuole molto bene.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

13 commenti su “Ai confini della realtà”

  1. Nessuna sindrome, cosi’ fa mia madre, nonostante i suoi 80 anni.
    All’appunto identico al tuo, che una volta ebbi il coraggio di farle, mi rispose con le testuali parole:

    “Non sia mai che un estraneo entri a casa mia ed abbia a dire che non è pulita”

    Confesso che non ho trovato argomenti da contrappore

    Candeloro

  2. Cara fm, mi sento però di escludere che il nostro padrone di casa soffra della sindrome di Dagoberto…

  3. E del mettere le stoviglie in lavastoviglie dopo averle praticamente lavate, ne vogliamo parlare?

  4. …è che non piace sembrare disordinate..io rassetto tutto il rassettabile! E un po’ a casa mi ritengono stramba..mi consolo perchè vedo che sono in buona compagnia!
    Mirella

  5. @gery:

    e capirai…. la lavastoviglie!!! come dicono a londra, hai ‘a linnngua suràta…

    E comunque, sodalità e solidarietà alla signora. Per dire della sindrome da casalinga tutt’altro che disperata. Una volta, nei tempi morti di un’attesa (vestito di tutto punto, aspettavo che una coppia di amici in procinto di sposarsi, e che voleva farmi vedere l’appartamento appena acquistato, arrivasse per prendermi) mi venne l’idea balzana di togliere le tende per lsvarle. Mi arrampico sulla scala per afferrare l’ultima, piuttosto in alto, in cucina, metto un piede fuori dal piolo e faccio un volo atterrando tra il pavimento e il piano cottura in marmo. Arrivato… a destinazione, dolorante, senza minimamente curarmi di eventuali braccia rotte, costole incrinate, testa spaccata etc., il mio primo pensiero, ancora sul parquet, in orizzontale: “Menomale che ho rifatto il letto (lo rifaccio sempre, dovessi avere 3 ernie) così se arrivano quelli del 118 ‘a casa è bella assistimàta…”.

  6. Caro salvatorerizzo, anch’io come lei sono una maniaca del letto rifatto. Ho una vera e propria fissazione per l’angolo perfetto a prova di goniometro. E non le dico la goduria quando posiziono guanciali e cuscini. Il problema sorge quando mio marito, che potrebbe dormire in un mangiatoia, per lui non fa nessuna differenza, si siede sul letto appena rifatto per indossare i calzini. Ecco, l’immagine delle sue adorabili terga impresse sulle coperte ben tese, è una cosa che può cambiare il corso della mia giornata.

  7. Ahhhhhh Contessa, Contessa, lei ha usato un ariete per sfondare quel muro. Lasciamo stare…che poi, il mio lettone, ha un bel giro attorno in wengè dove ci si può quasi comodamente sedere. Che bisogno c’è, dico io, di fare i buchi sul copriletto?

  8. Anche la mia casa, seppure con minore frequenza (pure quella è immotivata) gode della visita della collaboratrice domestica. E mi comporto come Daniela, uguale uguale. Tolgo il grosso, riordino, rassetto. Che non si pensi che siamo così “ngrasciati”. E mentre lei sgobba, per non sembrare lagnusa, mi metto a sgobbare con lei. Dovrebbe rientrare nel disturbo ossessivo -compulsivo. Tutto sotto controllo. Ogni cosa al suo posto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *