Il dilemma italiano sta tutto nelle seguenti frasi.
“Amo la vita e le donne”.
“Il premier è malato e fuori controllo”.
Sapete tutto.
La prima frase è la giustificazione di un tale che non ha ancora deciso se studiare da statista o invecchiare da viveur.
La seconda affermazione è di un settimanale cattolico che esprime il disagio della platea verso quello che un tempo era il suo attore preferito.
Tra l’amore per la vita e l’ossessione patologica c’è uno spazio largo quanto un Paese spaesato da colpi di scena ambientati all’ombra di una gran quantità di sottane. Ci sarebbe solo un modo per ricomporre il tutto. Pacificarci nel nome della separazione delle carriere: gli anziani miliardari che vogliono governare con la stessa disinvoltura con la quale vogliono scoparsi tutte le minorenni che incontrano, da un lato; il resto della popolazione dall’altro.
Insomma sarebbe una separazione netta: uno solo contro 60 milioni di persone.
Io aggiungerei una terza affermazione: “Uno 007 preparava l’esplosivo per via D’Amelio”.
Dilemma più grande: come abbiamo fatto (tutti, eh? io per primo) a farci distrarre dal bunga bunga, da una cosa che in fin dei conti non fa che alimentare l’identificazione al ribasso degli italiani con Berlusconi, proprio nel momento in cui stiamo per comprendere un pezzo delle nostre stesse vite?
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