La proposta del ministro Renato Brunetta di togliere ai pensionati 500 euro al mese da dare ai giovani per farli andare via da casa dei genitori è un po’ come la battuta di buon barzellettiere (una volta c’era Gino Bramieri): ti viene raccontata l’ultima e tu sai che nel peggiore dei casi sarà la penultima.
Brunetta, che incarna la più alta densità di se stesso misurabile in tutto il pianeta, è uno che quando prende la mira non pensa alla possibilità di errore, figuriamoci ai danni collaterali. Si è fissato coi bamboccioni, rubando il bersaglio a un altro ministro di un altro schieramento politico e non gli interessa se il virus dell’onnnipotenza dichiarativa gli fa sparare una cazzata o se lo costringe a sparare se stesso, a mo’ di uomo cannone, nella stratosfera del ridicolo (affollata peraltro di colleghi).
Eppure sarebbe bastato un po’ di buon senso per riportare il discorso in un ambito più consono: va ricordato che la detonazione di una simile proposta non è avvenuta nell’ambito istituzionale (lì detona ben altro e spesso più che tapparsi le orecchie bisogna turarsi il naso), ma a Domenica In.
Il buon senso, dunque. Cosa avrebbe suggerito al barzellettiere ministeriale?
Innanzitutto che storicamente le elargizioni a pioggia, quindi senza meriti, hanno dato i peggiori frutti: e noi al Sud ne sappiamo qualcosa. Poi che ricevere soldi per promettere di far qualcosa è quanto di più diseducativo si possa imporre ai giovani.
In un contesto storico ed economico in cui una vera disoccupazione, quella delle fabbriche e delle piccole imprese, convive con una falsa disoccupazione, quella delle caste e degli ordini professionali (primo tra tutti il mio, quello dei giornalisti), proporre un bonus ai ragazzi per affrancarsi dalla casa di famiglia e passare al monolocale pagato in nero è oltraggioso e demagogico.
Insomma, di fronte alla proposta-barzelletta del ministro della Funzione pubblica ci si può consolare considerando che di peggio ci sarebbe stata solo la distribuzione, porta a porta, dei pacchi di pasta. Anche se lì l’ego di Brunetta si sarebbe dovuto arrendere: con certi compagni di partito non ci si può mettere in competizione.
Gery, ottimo e lucido editoriale.
Poi come la mettiamo con i bamboccioni anziani? Ossia quelli che devono andare a vivere dai figli perché non gli basta la pensione decurtata di 500 euro? (a parte il fatto che su certe pensioni c’è poco da decurtare, perché sono già di soli 500 euro). Ho capito dove vive Brunetta. A Fantasilandia. Vi ricordate il nano Tatù? Ma alla fine di quel vecchio telefilm c’era sempre la morale, con Ricardo Montalbano che faceva notare al nano di aver sparato delle minc***ate: “Ma no, Tatù, cosa dici…”.
Qui no.
Ah, buongiorno. Cominciamo in serenità.
Lo vedo bene al circo con una pallina rossa sul naso…… fa ridere i polli
Scusate,
non capisco di cosa vi stupite.
Brunetta con la sua sparata vuole solo regolarizzare la paghetta che oggi viene data in nero dai genitori/nonni ai figli/nipoti.
Lo fa solo per una questione fiscale, così anche i giovani pagheranno le tasse. Ne ha parlato infatti con Tremonti. Rientra nella dura lotta all’evasione fiscale di questo governo.
Ma anche no.
Comunque ha detto pure delle verità, per giustificare la felicissima battuta. Ha riassunto in poche parole i risultati della politica finanziaria di questo governo. Oppure voleva essere una barzelletta pure questa?
“Per il ministro della Pubblica amministrazione, al di là delle polemiche, bisogna fare «un esame di coscienza, dare prospettive di libertà di scelta ai giovani e non di costrizione: non c’è lavoro, nelle università non ci sono campus e borse di studio, la preparazione delle università non è abbastanza buona. Infine – ha detto Brunetta – tra pensioni di anzianità e welfare, tutta la stabilità va ai padri, mentre tutta la flessibilità rimane ai figli».”
La colpa comunque sicuramente sarà della sinistra che ha lasciato un buco enorme nei bilanci, con appena 29 mesi di governo in 14 anni.
Correggo,
52 mesi, non 29.
Ora sì…
Ho l’impressione che Brunetta voglia risolvere col suo mandato tutti i complessi d’inferiorità che hanno caratterizzato la sua crescita.
Più che di un Ministero avrebbe bisogno di una lunga, lunghissima psicoterapia.
Individuo mooolto pericoloso.
Concordo con la contessa.
Bel pezzo, Gery.
Su quello che ha detto Brunetta mi astengo. Mi vengono in mente solo parolacce.
Brunetta è come i cani di piccola taglia che, forti di essere al guinzaglio di un padrone robusto, ringhiano e aggrediscono chiunque si trovano a tiro
Forse è l’effetto di una partita di tacchi mal tagliati forniti dal loro spacciatore di fiducia.
Una cosa emerge dall’analisi delle foto di Brunetta: lui non ride, mostra i denti come Berlusconi. Fateci caso. L’apertura della bocca sui denti non è accompagnata dalla mimica facciale del sorriso
In effetti sembra una smorfia di dolore. Forse qualcuno non vedendolo oppure, come si diceva, scambiandolo per un armaluzzo di piccola taglia gli avrà pestato un piede. Da qui il digrigno e lo stridor di denti.
Sembra il risultato di un rito voodoo.
@Tanus: la battuta sui tacchi è fantastica.
@Abbattiamo:
Mi onoro eccelsamente di suscitare il suo sorriso, per la legge dei grandi numeri ogni tot di m..te una giusta la si azzecca.
Infatti il soggetto del post è la classica eccezione che conferma la regola.
PS non la invio a Spinoza altrimenti Barbareschi me la copia.
Brunetta oggi era dalla Setta.
Pare la sinossi di un film dell’orrore, ma non è così. E’ solo l’ultima puntata di uno sceneggiato prevedibile.
Ho avuto un flash
Napoleone ed il gobbo di Notre Dame
Non so perchè.
@Tanus: Le famose gobbe della Setta… Due. Davanti.
Il giudice di De Andrè: Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura ve lo rilevelan gli occhi e le battute della gente…
Ebbene sì, rido di gusto.
L’analisi è freudiana e plausibile.
L’importante, direi in questo caso, è che non si parli di facce e né tanto meno di cervello.
Forse ci andava meglio se al posto di Brunetta c’era la brunetta dei Ricchi&Poveri.
Per quanto mi riguarda, a proposito di Ricchi&Poveri, da 14 anni in quà non sono ancora riuscito a scrollarmi di dosso l’idea di un grosso Wess subito dietro di me.
Sinceramente avrei preferito la biondina.