Romanzi sopravvalutati

Acrilico su carta di Gianni Allegra (inedito, 2005)
Illustrazione di Gianni Allegra (acrilico su carta, inedito, 2005)

Proviamo a fare un gioco. Quali sono, secondo voi, i romanzi più sopravvalutati? Bastano due titoli. Per aprire le danze (e le polemiche) dico subito la mia: “Il giovane Holden” di J. D. Salinger e “La strada” di Cormac McCarthy (e questa per gli affezionati di questo blog non è una sorpresa).

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

100 commenti su “Romanzi sopravvalutati”

  1. “Lessico famigliare” della Ginzburg. Un’emorragia di punti esclamativi che, sinceramente, dopo un poco…
    “La notte del drive in” di Lansdale. Quando è troppo è troppo.
    Molta roba di Lovecraft. Ma lì dipende anche dalle traduzioni…

  2. “Sexus” di Henry Miller. Dopo centocinquanta pagine ti chiedi: ma non è che per caso ora si mettono a scopare?

  3. CASTANEDAAAA!
    Bevilacqua (tutto).
    Fabio Volo (non l’ho mai letto, ma per la motivazione vedasi sopra, alla voce “amelie nothombe”).
    PENNAC! (ho abbandonato la fata carabina a pagina dieci).

  4. melania G. mazzucco! Susanna Tamaro . Tiziano Sclavi (non come sceneggiatore di fumetti: come romanziere).

  5. Dimenticavo… mmh… com’è che si chiama… Ah, si! Roberto Alajmo.

    @cacciatorino: finalmente! E’ tutto il giorno che aspetto…

  6. @contessa & Gery: grazie! Emergo ora da un incubo in cui venivo frustato con scudisci di kefiah e cinte di cappotto dell’armata rossa.
    E visto che siamo in tema isolano, dico: Vincenzo CONSOLO. al “Sorriso dell’ignoto marinaio” preferisco quello di capitan Findus.

  7. Parafrasando Nino Manfredi in un bellissimo film di Scola: “E mo’ se semo rotti, de resiste’…”

  8. “Porci con le ali”.
    Spero di arrivare con le gambe a posto alla fine della serata.

  9. “Metello” di Vasco Pratolini. Un incubo del liceo, quando ti capitava il professore gggiovane. Se non era Manzoni, era Pratolini, non si scappava.

  10. Lettera ad un bambino mai nato, sui comodini di tutta una generazione di donne.

  11. Kitchen di Banana Yoshimoto. Freddo e piatto come una piastrella della cucina del vicino pignolo.
    “Il boss è solo” di Biagi.

  12. @cacciatorino e @mara: io non mangio nessuno. Rispetto le opinioni altrui. Ciascuno è libero di detestare o amare quello che vuole. Ho letto “Lettera a un bambino mai nato” a sedici anni e mi è piaciuto molto.

  13. Un classico delle sale d’attesa degli anni ’80: “Gorky Park” di Martin Cruz Smith.

  14. @ cacciatorino..
    Ho resistito ma se mi tocchi Saramago.. ..Li ho letti tutti. E lui è un grande. Rispetto la tua opinione e ho molta stima dei tuoi giudizi.. Ma Saramago per me è intoccabile…

  15. Beh…
    Praticamente non c’è rimasto più niente!!
    Domattina corro in edicola per acquistare Diabolik!
    Ps:ma il tema era i libri sopravvalutati o i libri da mettere all’indice???

  16. @contessa: se non si ricorda nemmeno il nome e cognome di un autore che, evidentemente, non ha letto… col suo post lo ha appena sopravvalutato.

  17. No, basta indici. Per oggi non voglio sentir pronunciare questa oscura parola. E so quel che dico…

  18. Tutto ciò è sicuramente un bel gioco, forse un filino superbo e e un po’ da snob.
    Un “jeu de massacre”, per alcuni versi.
    Ma, alla fine, cosa rimane?
    In ogni caso, resta del tutto non spiegato il termine “sopravvalutato”.
    Mi piacerebbe capire meglio se è utilizzato in senso denotativo o connotativo.
    In ogni caso, non mi pare che rappresenti una categoria epistemologica valida, quando si parla di libri, di opere cinematografiche o artistiche in genere.
    C’è il rischio di creare così un piccolo universo autoreferenziale e settario dai confini troppo angusti e che rifugge dall’universalità della cultura

  19. @Nuvola rossa: un universo “autoreferenziale e settario” non dissimile da quello che genera proprio i libri sopravvalutati.

  20. @cacciatorino
    In lato detonativo. Tutti abbiamo un lato detonativo. Lo cerchi. Lo troverà a metà di se stesso.

  21. @R.t: e stringendo maggiormente i termini del ragionamento, ovvero in senso “cogente”?
    @il cacciatorino: prima si dovrebbero stabilire le regole del gioco e nominare la terna arbitrale…

    Avendo letto tutte le opere di Gery e di Cacciatore non posso che augurar loro di essere un giorno sopravvalutati.
    Credo che in fondo al suo animo ogni autore desideri proprio questo…

  22. @nuvola rossa: Be’, io mi accontento di essere valutato. Ed è già tanto, con i tempi che corrono.

  23. @Nuvola rossa. Sì, è un solo un gioco. L’unica regola è la leggerezza dello spirito dei partecipanti. Magari, nella prossima puntata sui libri sottovalutati, io e il maestro Cacciatore avremo una minima possibilità. In senso denotativo, connotativo, epistemiologico, cogente, autoreferenziale e via discorrendo…

  24. @faguni: Deduzione alquanto bizzarra (e un tantino superflua), la sua. L’ho letto, lo ricordo e lo ritengo sopravvalutato. Tanto basta.

  25. Mi affido alla clemenza e al buon senso degli altri lettori di questo blog e di Gery: sono certa sapranno dare il giusto peso alla mia innocua e decisamente non belligerante “amnesia”. E’ tutto.

  26. No, vedi, questa di Holden è quasi un affronto personale. Ehhehehe. Holden ha una scrittura che è per lo meno trent’anni avanti! (opinions are like balls, etc etc)

    Due titoli soli sono troppo pochi.

    Ci metterei (quasi) tutto Vittorini (per me è illegibile), Sulla Strada, Narciso e Boccadoro…

  27. Gery, mi sa che con Salinger “sopravvalutato” l’abbiamo fatta grossa! Una mia amica mi ha rimproverato, in separata sede…

  28. Qualcuno di voi ha letto Ti prendo e ti porto via di Ammaniti? Che ne pensa dell’epilogo? Forse con la metà delle disgrazie e un coppino di stronzaggine in meno di un co-protagonista poteva essere una buona lettura di svago…
    E “La solitudine dei numeri primi?” Assolutamente fuori dalla realtà delle cose. e un buon libro dovrebbe essere più vero del reale…
    E per finire nella mia personale lista di sopravvalutati, anche io concordo con chi ha coraggiosamente citato I PROMESSI SPOSI. Ricordo lo sbadiglio scolastico, nell’ora di Narrativa…questi infiniti virtuosismi descrittivi..
    saluti al padrone di casa

  29. @gianni allegra. Pazienza, pagheremo pegno in due (o forse più).
    @rosipà. Aaah! Non mi toccare Ammaniti!

  30. Ma no, non è possibile: chi parla male di Kitchen? E’ bello, strano e vero: mi ci sono ritrovata un po’. Anche sonno profondo è buono

  31. Sopravvalutato: Siddharta, non se ne può più, citazioni su citazioni.Poi, Baricco, da Seta in giù.

  32. chiaramente non cito i libri di baricco e altri italiani in quanto nessuno si è mai sognato neanche lontanamente di considerarli letteratura. però tra la letteratura (o poesia) unanimamnete consacrata ad opera d’arte, trovo ampiamente sopravvalutata la divina commedia. poi si può proseguire all’infinito con thomas mann, dostoevskij, balzac ecc ecc.
    per piacere, non osate però dire che il giovane holden è sopravvalutato, perchè è come dire che la risata e la commozione sono manifestazioni emotive disdicevoli.

  33. Dunque, vediamo se ho capito bene, Eugenio: secondo lei la Divina Commedia sarebbe stata “ampiamente sopravvalutata” (nei secoli) mentre Il Giovane Holden… Mon dieu!
    Ma no, (sorrido) la sua era sottile ironia ed io non l’ho colta.

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