Lupanare Italia

Ci sono frasi di Berlusconi che dovrebbero essere incluse nei corsi universitari, forse anche nelle discussioni in classe alle scuole superiori. Perché spiegano, meglio di mille pagine di libri di testo, come funziona la politica e come cambia l’uso degli strumenti di governo.
Ad esempio il suo sollievo per la rottura con Fini, unico esponente in vita dell’opposizione, racconta la nuova visione fallocratica del potere.

Mi sono tolto un peso, mi sento liberato. Come quando ho divorziato.

Una coalizione come un’unione di corpi, il leader di un partito alleato come una moglie da trombare all’occasione e da mollare quando si trova di meglio, una nazione come un lupanare dove i cittadini ammirano con la bava alla bocca le gesta erotiche del capo.
Per alcuni, però, non è bava di desiderio, ma di vomito.

Il dio dei calli


“Nella vita privata, uno può fare quello che vuole”.
“Tutti  gli altri, quelli della sinistra, non è che sono meglio”.
“Basta con i fatti personali che vengono spiattellati sui giornali”.
“Mi dà fiducia perché è un imprenditore capace”.
“E’ stato costretto a scendere in campo, sennò lo avrebbero massacrato”.

Questo è un minimo campionario di frasi ricorrenti che potete ascoltare quando vi trovate al cospetto di un berlusconiano convinto. Inutile entrare nel dettaglio dei modi con cui smontare ogni singola affermazione: sarebbe come stilare un manualetto in cui si spiega a un bambino che il fuoco brucia. Meglio lasciare che l’incauto tenda la mano verso il tizzone e che impari sulla propria pelle. Noi confidiamo nei nostri calli e nella Provvidenza.

Chiacchiere senza distintivo

Gli intoccabiliCi sono persone che, per presentarsi o per spiegarsi, usano frasi ad alto potere irritante (almeno per me). Ecco le prime che mi vengono in mente.

Dicono che sono una persona solare.
Non conosco le mezze misure.
Sono un tipo buono, ma quando mi incazzo…
Che ci vuoi fare? Dico quello che penso.
Io ti conosco meglio di quanto ti conosci tu.
Hai capito?