A me questa storia della Mussolini (una con una parentela imbarazzante) che processa Bianca Balti (una che non ha parentele compromettenti) per le sue idee politiche non mi va proprio giù.
Se siamo arrivati al punto che una deputata, cioè una presunta garante della democrazia, si permette di sindacare sul giudizio di una privata cittadina, è segno che siamo ingranaggi di un motore grippato. E’ davvero allarmante che un rappresentante del popolo – scusate i termini desueti, ma il popolo ancora sopravvive – entri in rotta di collisione con l’articolo 21 della Costituzione.
Sino a legge contraria, siamo un Paese in cui tutti hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero e la nostra Carta non prevede eccezioni, nemmeno per la Tim e i suoi mega contratti pubblicitari.
Insomma se, per disgrazia, fossi stato compagno di partito della Mussolini, mi sarei comportato come il nipote del vecchio nonno che, seduto a capotavola, cerca di ripercorrere il bel tempo di “quando c’era lui”: una risata e basta col vino.