Mi girano questo lancio dell’agenzia Ansa, che pubblico integralmente (leggetelo tutto).
BERLUSCONI: DEPUTATA PDL CHIEDE DANNI A MENSILE,NESSUN FLIRT
(ANSA) – PALERMO, 25 SET – Un atto di diffida e costituzione in mora è stato notificato dalla deputata del Pdl Gabriella Giammanco, 32 anni, al mensile Cult di Palermo perché in alcuni servizi giornalistici ha descritto l’attività politica della parlamentare e la sua amicizia con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Giammanco è di Bagheria (Palermo) ed è stata eletta per la prima volta nell’aprile scorso dopo essere stata candidata nella circoscrizione Sicilia 1. Il mensile Cult le aveva dedicato nel numero di agosto-settembre un servizio in cui sosteneva che “la deputata bagherese Gabriella Giammanco, protetta dal premier Berlusconi, tanto da essere candidata alla Camera, nei giorni scorsi, ha platealmente votato contro il governo, seguendo la scia della protesta sudista capitanata da Gianfranco Micciché”.
Per la deputata, secondo quanto si legge nell’atto di diffida e costituzione in mora, l’articolo contiene affermazioni diffamatorie “oltre che non fondate”. E per questo si chiede di risarcire la Giammanco per il danno subito con una somma di 50mila euro. Per il legale della parlamentare, nell’articolo “viene attribuita una inesistente relazione sentimentale con il presidente del Consiglio con il quale, a dire dell’autore, avrebbe scambiato ‘bigliettini amorosi’ “. In effetti il 13 maggio 2008 in un bigliettino che circolava tra i banchi di Montecitorio, su carta intestata della Camera dei deputati era scritto: “Tanti baci a tutte e due”, con tanto di punti esclamativi e la firma “il ‘Vostro’ presidente”. Il presidente è Silvio Berlusconi che, dopo il discorso con il quale aveva chiesto la fiducia del Parlamento, si era concesso uno scambio
di messaggi affettuosi con due neo deputate del Pdl, Nunzia De Girolamo e Gabriella Giammanco.
Giammanco è giornalista ed è stata per un periodo nella redazione del Tg4. Lo zio della parlamentare era il boss mafioso Michelangelo Alfano, condannato definitivamente per mafia e morto suicida nel 2005.(ANSA).
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