Come tutte le fissazioni stagionali dei media, il caso Sircana ha rotto le scatole. Osservate la singolare parabola degli eventi: all’inizio della vicenda Vallettopoli nessuno parlava di queste foto compromettenti; poi un paio di cronisti del Giornale hanno percepito la puzza di una notiziaccia; contemporaneamente la notizia girava negli ambienti parlamentari e nei postriboli giornalistici; seguivano smentite politiche e dell’interessato; le foto non ci sono; cazzate, le foto ci sono; le foto ci sono ma non si pubblicano; Sircana dice che non gliene frega niente e che si possono pubblicare; le foto vengono pubblicate; i guru del giornalismo tranquillizzano che “in fondo non c’è nulla di scandaloso”; gli stessi guru riprendono a imbastire trasmissioni televisive e speciali giornalistici sull’argomento; la sfera privata non si tocca, dice il garante; nessun provvedimento disciplinare risulta intrapreso ad oggi; si ricomincia a parlare di queste foto dicendo che bisogna finirla; se ne parla perché non è finita.
Non entro nel merito degli scatti (in uno si vede l’auto del portavoce del governo Prodi accostata al marciapiede sul quale un transessuale espone la propria merce), ma mi preme dire una cosa sul metodo adottato dal paparazzo: pedinare una persona non c’entra nulla con la libertà di stampa.
Categoria: erbaccia
Palermo sempre più cool
Con la palla al piede
Fin qui tutto male. Ma c’è di peggio. Con una dichiarazione surreale il presidente Moratti rasserena: “Non prenderemo provvedimenti contro i giocatori”. Malissimo.
Non mi interessano la dinamica della scazzottata, il rimpallo di accuse da asilo nido (“Ha iniziato lui!”, “No lui!”), la moviola e l’indagine della Uefa. Ho urgente bisogno che qualcuno ricordi a questi miliardari mutandati che sono pagati per dare il miglior spettacolo possibile. Con e senza palla tra i piedi. Dopo che gli stadi sono diventati quasi più a rischio delle caserme irakene ci vorrebbe un giudice vero (con toga e codice penale alla mano) per stangare i calciatori che violano le regole del vivere civile. Se prendo a pugni una persona in mezzo alla strada, nel migliore dei casi finisco in commissariato. Per i giocatori c’è un’altra giustizia, manco fossero coperti da immunità parlamentare. Quanto a Moratti non c’è che da attendere che rientri sul pianeta Terra.
Letto, approvato e sottoscritto
Il balzello dei costi aggiuntivi per le ricariche telefoniche dovrebbe essere spazzato via dal decreto Bersani. In realtà sembra che alcune compagnie telefoniche si siano mosse, aumma aumma, per far rientrare in cassa questi soldi tramite qualche trucco. Tra clausole di contratto in corpo 0,1 e vincoli cartacei che sembrano d’acciaio i signori delle telecomunicazioni si mostrano alquanto antipatici. Antipatici, proprio così. Questi profeti della telefonoconomy occupano, nella mia personalissima hit parade della repellenza, il secondo posto dopo gli assicuratori e precedono i responsabili di centri di assistenza e riparazione di roba elettronica. Se ci fate caso è tutta gente che manovra soldi e responsabilità non controllabili. C’è sempre un cavillo o qualcosa che non sappiamo tra noi e loro. Non arriva mai la benedetta occasione nella quale riusciamo ad avere ragione. Provate a chiedere conto del servizio che vi hanno erogato: tra risposte stizzite, dedali di call center o invisibili norme “lette approvate e sottoscritte” vi manderanno a fare in culo. E voi ci dovrete andare.
Opposizione contro se stessi
Previti e squali
La faccia come il…
Uno sputo per le Br
a) Le Br sono odiose perché uccidono.
b) Le Br sono ancora più odiose quando ricompaiono nonostante gli annunci della loro estinzione.
c) Le Br sono un nemico collettivo e devono suscitare una reazione collettiva.
d) Le Br non hanno un piano del quale si intuisca una logica terrena.
e) Le Br scelgono i loro obiettivi con un disegno che solo i panzuti soloni giudicano organico.
f) Le Br sono un sodalizio criminale composto da criminali senza una virgola di coraggio.
Finalmente si ride
La tristezza e la commozione di questi ultimi giorni sono state spazzate via da quel simpatico intrattenitore che è il monarca del Polo delle libertà. Sono bastati un palco e un comizietto perché il nostro leader dell’avanspettacolo fatto politica iniziasse le danze pur senza musica.
Quale argomento non doveva mancare per rendere raffinata l’atmosfera? La lite con Veronica, ovviamente. “Ora tutti i giovani sono molto più alti e molto più belli rispetto alla mia epoca, e anche le donne perché ci sono la chirurgia estetica, le creme. Ma non parliamone, non ne posso più parlare…”. Da morire dal ridere, ragazzi!
E poi? I gay, che domande…
“I gay stanno tutti dall’altra parte”. Cioè votano a sinistraaah ah ah! Da star male, che forza! E’ in questi momenti che il nostro ex premier mi diventa simpatico, quando perde il senso della misura e la tridimensionalità della decenza. Perché mi fa capire chi è e da che parte sta. Perché, lo ammetto, ogni tanto mi confondo.