È vero, bisogna raccontare poco di Sleep No More. Vi dirò che è un’incredibile produzione teatrale che si svolge su cinque piani di una costruzione degli anni ‘30 chiamata McKittrick Hotel, a Manhattan, e che è liberamente – molto liberamente – ispirata al Macbeth di Shakespeare. Della storia non c’è nulla da dire, perché ognuno ci trova la sua girando per le stanze buie, alcune delle quali quasi terrorizzanti, dell’edificio.
Sleep No More è una di quelle esperienze che, a seconda dello spettatore, della sua indole e delle sue attese, può essere strabiliante oppure deludente. Non c’è finestra, non c’è attimo di pausa, l’effetto speciale complessivo è avvolgente e coinvolgente.
Unico.
All’ingresso si lasciano telefoni, borse e cappotti, e si indossa una maschera bianca. Per tutta la durata della performance è vietato parlare: se serve qualcosa ci si rivolge al personale con la maschera nera. Gli unici a volto scoperto sono gli attori. Il richiamo più frequente è quello a Eyes Wide Shut, ma io che ho anche cenato in questo luogo ci ho visto qualcosa di un altro capolavoro di Kubrick: Shining (la foto che vedete sopra, scattata a cena prima di iniziare l’esplorazione, potrebbe essere intitolata “il mattino ha l’oro in bocca”).
Ognuno può scegliere l’itinerario che preferisce, seguendo un personaggio, oppure indagando tra labirinti e cunicoli, aprendo cassetti, cercando passaggi segreti e sfidando la genialità degli autori che disseminano lo sterminato percorso di indizi inquietanti. Ma attenzione, non è un luna park. È un non luogo che suscita domande.
Chi sei? Cosa ci fai lì? Cosa è accaduto in quelle stanze?
Io e mia moglie abbiamo fatto due itinerari diversi. Lei ha seguito alcuni attori/ballerini – tutti bellissimi e bravi – io invece sono andato contromano, visitando i luoghi dove apparentemente non succedeva nulla. Apparentemente.
Risultato: abbiamo visto due spettacoli molto diversi.
La grande illusione è che si tratti di una grande, collettiva, opera di improvvisazione. Ma è solo un’illusione, appunto. In realtà, le due ore e passa di rappresentazione sono frutto di una regia e di una scenografia geniali e precise.
Nulla accade per caso, neanche quando nulla accade.
È questa la magia di Sleep No More.