Ieri pomeriggio il Teatro Massimo di Palermo ha organizzato la diretta in video streaming dell’ultima replica di Le Toréador-Cavalleria Rusticana a piazza Magione. Era un’operazione ardita, portare la lirica nel cuore della città vecchia, in un quartiere che da qualunque parte lo guardi è simbolo di qualcosa (del degrado, della rinascita, della bellezza dura come il granito) era una scelta cruciale: poteva venire fuori una cosa bellissima così come poteva venire fuori un fallimento epocale.
È andata bene.
Centinaia di spettatori attenti, motivati, persino pazienti: quando per un problema col satellite c’è stato un black-out di pochi minuti, nessuno ha protestato e anzi il rapido ritorno delle immagini sullo schermo è stato salutato da un applauso. Giovani, anziani, turisti, gente del quartiere, tutti sdraiati sull’erba o appollaiati sulle sedie portate da casa hanno dato vita a un happening indimenticabile. Con una grazia e una delicatezza che non riconoscevo a questa città. Pensate, in tre ore di spettacolo non ho sentito squillare manco un telefonino. E ho detto tutto.
Bravi palermitani, veramente bravi.
Scrivi come consulente del Massimo o come giornalista?
Scrivo.