Sono un po’ in difficoltà perché vorrei scrivere di una cosa personale e lieta, ma non mi viene semplice nonostante sia abbastanza abituato a scribacchiare.
Vado dritto al punto e cerco di farla breve.
Alcune persone si arrendono al fatto che le amicizie invecchiano. Costoro sfogliano le pagine della vita cercando di mandare a memoria i momenti presenti per evitare poi di tornare indietro a rileggere.
Altre persone, molto fortunate, invece hanno amicizie solide e antiche. Loro le pagine della vita amano leggerle ad alta voce, tornando indietro spesso per assaporare concetti cruciali.
Io sono uno di questi.
Perché ho un manipolo di amici, sempre gli stessi, che frequento da 35 anni (e passa, per alcuni). Alla fine degli anni Settanta eravamo un gruppo e lo siamo ancora oggi, con gli stessi codici, gli stessi ruoli, le stesse tare caratteriali. Un gruppo che fa il suo mestiere di gruppo, ombelichista e autocelebrativo, ma che non ha mai chiesto il pedigree ai nuovi arrivati. Anzi, li ha valorizzati se meritavano: altrimenti li ha cacciati via a calci in culo. Le mogli, i mariti, i figli sono automaticamente diventati le nostre mogli, i nostri mariti e i nostri figli in un turbine di affetto fisico e rumoroso che è la cifra di questo lungo sodalizio. Perché a noi piace abbracciarci, baciarci, suonare, imboccarci a tavola, sederci in due su una sedia, parlare a voce alta, lottare come i bambini in spiaggia, ascoltarci, godere dei successi dell’altro, commuoverci per una canzone o cantare per non commuoverci.
Nei miei amici non ho mai intravisto un accenno di invidia, ma solo gioia nella condivisione. Le loro spalle le conosco tutte, benissimo, perché talvolta è stato importante appoggiarsi.
So che non a tutti capita una fortuna simile. Per questo è bello ogni tanto chiudere la porta del lamentatoio e crogiolarsi tra i doni della buona sorte.
Questo volevo dire.
Qualsiasi cosa si possa scrivere dopo le tue parole, potrebbe risultare vana. Ho solo voglia di dirti che di anni ne passeranno altri 35,e saremo ancora qui, a dirci con lo stesso sorriso ‘ti voglio bene’.
Gery come sempre hai colto l’essenza della parola Amicizia,mi diceva un uomo saggio: “la ricchezza di ogni uomo si valuta no dai soldi che ha ma da quanti amici veri ha” questo per affermare che noi tutti siamo sicuramente ricchi perché siamo un gruppo di amici veri
Grande…bel concetto di vera amicizia!
Un grande Cicerone ha dedicato all’amicizia (“De amicitia”)
un suo dialogo filosofico, ove viene esaltato il legame dell’ami-
cizia quale valore prezioso del rapporto umano.
leggere un pensiero cosi bello e leggere delle parole cosi belle e molto molto reali e’ veramente un grandissimo piacere. come e’ un grandissimo onore e piacere mio di conoscere un uomo particolarmente brillante , con il concetto dell’amicizia espresso , di altissimo livello . bravo Gery
Grazie, Gery, perché non ci hai parlato dell’amicizia, ma ci hai mostrato degli amici.
E ovviamente è merito loro.
Caro Geri, sarà una casualità alzarsi una mattina un po’ giu d’umore, e ritrovarsi a leggere le tue parole, vedere la foto con i due mitici amici…e i colpo via ogni tristezza, ed un sorriso stampato di gioia nel ricordo degli anni favolosi insieme!!!Un grosso bacio x tutti ed un grazie a Geri x il pensiero profondo…gli anni passano e l’affetto aumenta, mi permetto di condividere un pensiero pur sapendo che rattristerà…sul nostro amico Paoletto Gallo a cui ogni giorno quasi automaticamente ormai da anni rivolgo il mio pensiero sentendolo accanto sempre con il sorriso sulle labbra! Pia Russo