Abbagliati da un cerino

Non mi interessa come si difende, quali barzellette tira fuori dal suo scarso repertorio, cosa inventa a se stesso. Io godo della ritrovata normalità in cui se uno ha un problema giudiziario, se lo va a discutere in un’aula di giustizia con tutte le garanzie del caso.
Gioire nel vedere Berlusconi in tribunale è di certo una stortura, ma è anche la conseguenza di un clima di storture nel quale ci hanno buggerato con leggi personali, lodi improponibili, finte emergenze.
La regolarità di un procedimento pubblico e la logica concatenazione degli eventi: da quanto tempo non guardavamo alle cose del nostro mondo con una consapevolezza antica? Oddio, non è che prima di Berlusconi vivessimo in un mondo di fate, però almeno a quel tempo la criminalità al potere non si mostrava orgogliosa di esser stata smascherata. C’era una discreta ritrosia a farsi cogliere con le mani nel malloppo, tutto qui.
Poi il “sogno italiano” si è avverato in tutto il suo luttuoso splendore ed eccoci qua, come veri sopravvissuti. A spiare come guardoni un anziano signore che si prende il caffé prima di andare a discutere delle sue cause giudiziarie. A sperare non già in una condanna, ma in uno svolgimento del processo.
Per chi proviene dal buio anche un cerino acceso è abbagliante.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

3 commenti su “Abbagliati da un cerino”

  1. La penso esattamente come te, Gery. Questo “ritorno” alla normalità rasserena gli animi, nonostante la situazione sia ancora ben lontana dal volgersi ad un positivo esito. Non è preoccupante però rivelare “la normalità” quando riguarda ciò che dovrebbe essere scontatamente così?

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