Nella ormai celebre intervista di Nicole Minetti pubblicata da Diva e Donna, a parte il lirismo di una citazione iniziale da parte dell’articolista di Cristina D’Avena, colpisce il gusto per il paradosso o, a seconda dei punti di vista, lo sprezzo della coerenza.
La consigliera regionale, travestita per l’occasione da ragazza acqua e sapone/casa e chiesa/famiglia e lavoro, dichiara:
Se fossi al suo posto (di un’ipotetica coetanea qualunque, ndr) anch’io forse penserei male della Minetti.
E’ l’unico rigurgito di realismo in righe e righe vergate con la melassa al posto dell’inchiostro.
Avrò il mio riscatto quando riuscirò a realizzare un progetto importante in politica.
Nicole Minetti quindi si reputa davvero un esponente politico, espressione di una schiera di elettori che non solo non l’ha mai votata ma che ha dovuto pure digerire la sua presenza imposta dall’ex fidanzato ultrasettantenne (e presidente del Consiglio).
Indimenticabile.
E’ questo il giudizio sulla storia d’amore con Silvio Berlusconi. Ci mancherebbe altro. Come si fa a dimenticare una fortuna simile? In chiave economica, s’intende.
Ma il passaggio più toccante è quello dedicato all’ex fidanzato, quello al quale la Minetti raccontava panzane su panzane, tipo di essere in viaggio di lavoro o in riunioni politiche mentre era a bordo piscina con le olgiettine o indossava il costume di scena per la serata bunga bunga.
Mi rendo conto che non ero davvero innamorata di lui altrimenti non gli avrei raccontato certe bugie visto che quando sono innamorata di un uomo mi dedico completamente a lui e non ho bisogno di essere nessun altro. In amore sono geisha.
In altre parole, mentire all’ex fidanzato è sempre lecito in quanto è un ex. Cioè se un partner fa parte del passato e non più del presente è automatico che uno gli abbia raccontato delle minchiate. La menzogna parte di default.
Gran finale con la risposta a un’insidiosa domanda dell’intervistatore sul – nientepopodimenoche – bacio che non dimenticherà mai.
Quello dato al mio nipotino appena nato.
Applausi. Sipario. E via in camerino per un rapido cambio d’abito. Con cilicio coordinato.
Certo, ha una faccia tosta l’arrampicatrice, presuntuosetta e temeraria
Evidentemente la signorina dimentica un particolare: se in virtù dell’obrobriosa legge elettorale, non fosse stata inserita nella lista bloccata dell’on. Formigoni, a quest’ora stava ancora vendendo materassi e pentole tra un programma e l’altro su Italia 1…altro che legittimazione popolare di cui parla tanto il suo presidente…
Un altro vero specchio dell’Italia che va ….. CHE SCHIFO e se la dovessi incontrare Le farei notare che razza di persona sia…. indegna