Senza Giuseppe D’Avanzo la nostra repubblica, quella che non si sfoglia ma nella quale viviamo e ci disperiamo, ha un guardiano in meno. E’ facile immaginare la gioia tra i delinquenti in giacca e cravatta che erano da sempre i nemici di D’Avanzo. Non so come, ma facciamo in modo da guastare la festa a tutti quelli che in questo momento gioiscono per la scomparsa del migliore giornalista d’inchiesta italiano.
Sottoscrivo in pieno, Gery caro… Come sempre.
Un grande giornalista: esperto di diritto, profondo conoscitore dell’agone giudiziario
italiano: grande scrittore, grande professionalità
Che dire? D’Avanzo muore e qualche altro – anche più di uno – continua a vivere e , soprattutto, a “scrivere”, se così si può definire, indisturbato!
Nell’Italia che sogno a D’Avanzo dovrebbero conferire la medaglia al valore civile (purtroppo ormai alla memoria)
Ditemi se le finalità di questa onorificenza non rispecchiano il suo lavoro: “Premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e segnalarne gli autori come degni di pubblico onore.”