Quattro anni

In quattro anni un bambino ha già imparato a camminare e a parlare, un vino è diventato bello tosto (o avariato), un partito può essere scomparso (o rinato), un computer può essere antico, un telefonino decrepito.
Io quattro anni fa scrivevo il mio primo post su questo blog. Non immaginavo che, anche grazie a questo mezzo, la mia vita professionale sarebbe cambiata in modo così radicale. Avevo qualche sospetto, sì, però non riuscivo a scacciare la diffidenza: mi concedevo questo piccolo svago e stavo attento a non innamorarmene.

C’era un’altra aria nel web. Non si era ancora sopita la spinta pionieristica che nella mia città rendeva simili agli extraterrestri certe creature che affidavano ai diari online le loro confidenze, fregandosene di quello che avrebbero pensato gli amici del bar o i colleghi di lavoro. Lavoravo in un giornale che, pur avendo spento il suo sito dopo la delusione della bolla del Duemila, attingeva a piene mani da internet, immaginando un tipo di comunicazione più rapida, immediata. Seguivo, da lettore avido e silenzioso, i blog più affermati e prendevo appunti soprattutto quando leggevo qualcosa che non mi piaceva: ho sempre avuto la pulsione perversa di annotare cosa non si fa piuttosto che segnarmi come si fa (ma magari ne parleremo in un post apposito).

Dicevo, c’era un’altra aria. Pochi effetti speciali e molta sostanza, anche in termini di idee. Un certo snobismo spingeva molti di noi a riempire le pagine web di parole, le migliori che potevamo trovare, e ci distraeva dalle immagini, che – lo avremmo scoperto molto tempo dopo – sono un importante veicolo di traffico.
Non era ancora conclamata dalle nostre parti la “globalizzazione” di internet. Al massimo ti leggevano il parente, il collega, e il colpo di fortuna che ti poteva capitare era di ricollegarti virtualmente un amico di infanzia emigrato in Australia (non c’era ancora Facebook a spegnere le sorprese) che ti chiedeva se ti eri sposato e quanti figli avevi sfornato.

Quattro anni sono passati. A pensarci bene la vita nel web non è poi così diversa da quella reale: i nickname passano, come i falsi amici (in fondo sempre di finzione si tratta); i concetti restano, come alcuni post che – ti accorgi – sono stati rilanciati, tradotti, nei quattro angoli del pianeta.
C’è un solo momento in cui, credo, sia lecita l’autocelebrazione, ed è quello di un anniversario. Da queste pagine sono passate centinaia e centinaia di migliaia di persone, un’infinità per un piccolo blog. In molti hanno lasciato un contributo, la maggior parte ha letto senza manifestarsi. Sarò stato fazioso, presuntuoso, noioso, avrò sbagliato di certo tono e registro ogni tanto, non mi sarò sincronizzato con l’umore corrente e magari avrò pure toppato l’aggettivo, avrò fallito il bersaglio e sarò stato eccessivo, mi sarò lasciato andare con filippiche fuori misura e avrò celebrato troppo il mio ombelico. Però spero di non aver mai tradito il patto di fiducia col lettore: 2.012 post in 1.460 giorni, cioè 1,3 post al giorno per tutti i giorni che il Signore manda in terra, Natale, Capodanno, Pasqua, Ferragosto, ferie, malattie e cazzi propri compresi.

Tutto questo per dire grazie a tutti voi che ogni mattina vi prendete la briga di leggere le mie righe e magari vi incazzate, e magari mi scrivete privatamente,  e magari mi perdonate se siete l’oggetto del post in un giorno in cui non avevo di meglio da fare, e magari mi telefonate per progettare una cena insieme, e magari mi inviate una cosa che avete scritto, e magari dite peste e corna alle mie spalle, e magari…
In quattro anni accadono molte cose e infinite sono le cose di cui perdiamo memoria. Io ho la presunzione di dire che difficilmente dimentico torti e ragioni. E il blog mi aiuta in questo proposito dissennato.
Grazie a tutti.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

34 commenti su “Quattro anni”

  1. Insieme al caffè è il mio appuntamento ogni mattina o, se sono sveglia, la sera tardi per leggere il post nuovo e magari scrivere due righe. Grazie per questo spazio. Baci

  2. Anche per me questo luogo è irrinunciabile, come il caffè al bar con i colleghi.

    Caro Gery,
    tanti Auguri e grazie di cuore.

  3. Auguri, Gery caro. Sono felice e onorata di poter celebrare il tuo ombelico… Avercene di ombelichi così!

  4. Sono uno dei lettori più antichi. Credo di non essermi perso un solo post e di essere stato d’accordo con te la maggior parte delle volte. Grazie gery e auguri.

  5. Grazie a te, Gery, e al tempo che spendi nel tuo blog quotidiano. E per fortuna che ci sei!

  6. Auguri e congratulazioni. La leggo da poco più di un anno ed ammiro il dono della sintesi (a volte micidiale) di (quasi) tutti i post ed i titoli sempre perfetti.

  7. La vita cambia, la vita TI cambia, variano le situazioni, le amicizie vanno e vengono, alcune vanno e basta… Ciò che non cambia è la grande opportunità che questo blog ci dà: quella di esprimerci liberamente su temi spesso seri, a volte serissimi, altre volte leggiadri. Sempre e comunque temi che hanno il pregio di rimettere in moto cervelli (il mio in primis) che il vivere quotidiano spesso assopisce. E non dimentichiamoci mai che tutto questo vive grazie al Maestro Gery e alla donna che lo sostiene e lo sprona. AUGURI a te Gery, auguri a questo Blog. E grazie.

  8. Auguri e lunga vita al blog.
    Vorrei aggiungere che purtroppo c’è ancora chi ritiene che il web non sia una cosa “reale”. E , secondo me, sono ancora troppi.

  9. Auguri Gery! Auguri a te e a questo questo tuo stimolante blog, così piccolo, appena quattro anni, ma così grande… ;-)

  10. come si dice, quando leggo i tuoi post capisco come la penso!! auguri da uno che ha scoperto le potenzialità dei blog da un paio di mesi!!!

  11. Nella mia rubrica personale dei blog, Palazzotto detta legge da tempo. Quattro anni volati e non me ne sono accorto. E’ un buon segno!
    Auguri Gery.

  12. PS. Non ho mai cliccato sul pulsante “Mi Piace”, perchè non mi piace il pulsante. Questa volta ho cliccato per festeggiare il blog. Non il pulsante : )

  13. Grazie a te! Il tuo blog è tra i pochi segni “più” di un web sempre più spazzatura.
    Complimenti

  14. Auguri per questo anniversario! Sono una di quelle che legge sempre il tuo blog e scrive poco, ma devo dire che leggerlo è un appuntamento a cui non rinuncio mai: magari non sempre condivido le idee, ma trovo in ciò che scrivi molta lealtà e la voglia di cercare la verità, oltre che fare la guerra alle ingiustizie. Per questo e tanto altro anche io ti dico “grazie”.
    Mirella

  15. Il tuo blog è sempre un punto di riferimento. Non perchè condivida tutte le tue riflessioni, ma forse proprio perchè mi stimolano a pensare, e talvolta ad approvare, talaltra a contestare.
    Auguri, Gery!

  16. Vi ringrazio ancora tutti. Compresi quelli che mi hanno scritto o che ho sentito privatamente. Potrei darvi indiscriminatamente del “belle persone”, ma sareste legittimati a sentirvi raffinati come Mike Tyson. Quindi mi astengo e vi abbraccio virtualmente. Grazie grazie.

  17. Auguri e infinite grazie, immancabile appuntamento quotidiano.
    Per fortuna che ci sei.
    Un abbraccio.

  18. scusa il ritardo,ieri giornata campale, ma oggi sono felice di poter augurare lunga vita a questo blog ed al suo autore, che ci regala sempre intelligenti spunti di riflessione, auguri!

  19. Buon compleanno al primo blog che ho iniziato a seguire nella mia vita da internauta!

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