Una recente indagine rivela che su Twitter solo il 23 per cento dei tweet ottiene un reply, cioè viene citato da un altro post, mentre il resto viene ignorato.
Il 2 luglio scorso, proprio su Twitter e a proposito di Twitter, scrissi: “Tutti a comunicare ciò che non serve, qualcuno a guardarsi l’ombelico, pochi ad ascoltare”.
La tendenza chattistica ed egocentrica di raccontare i fatti propri rischia infatti di annullare gli aspetti positivi del mezzo che sono immediatezza, sintesi, puntualità. Ci si impegna più nel distribuire “buongiorno” e “buonanotte” a tutti i follower, che nel leggere il contributo più recente: anche perché spesso si tratta solo di link (io stesso ho talvolta veicolato contenuti di questo blog su Twitter).
Insomma la morale mi sembra la seguente: la malattia dell’incomunicabilità comunicata nel referto dei rapporti umani sembra infettare anche un ambiente poco social e molto network.
Su Facebook, però, non è proprio così. Io possiedo entrambi gli account. Trovo Twitter più noioso e non lo frequento quasi mai, quando accedo è proprio per curiosare tra i link, nient’altro. Su FB la vita continua, i feedback arrivano e ci si guarda meno l’ombelico. Anche se la tentazione è di farlo è comunque molto forte. I social network cambiano col trascorrere dei mesi e non mi riferisco alle piattaforme, alla grafica o alla nascita di nuovi contenitori. Cambia l’uso che se ne fa, inevitabilmente e naturalmente. Twitter non è quello di un anno fa e lo stesso vale per FB o per Linkedin. Nel bene e nel male.
Io Fb lo trovo caotico, almeno su Tw riesco a barcamenarmi. sarà perché sono miope…
cl.r.
Sarà, ma a me FB sa un po’ di “cortile” mediatico e il rischio gossip è altissimo. Posso comprenderne alcuni vantaggi (es. la veicolazione di informazione), ma riesco più facilmente a individuarne gli aspetti morbosi.
A Twitter non riesco proprio ad appassionarmi. Per fortuna.
Forse è o.t., ma mi chiedevo che fine hanno fatto alcune illustri firme di questo blog (e mi riferisco a silvia piuttosto che al cacciatorino o ad abbattiamo i termisifoni): qualcuno ne ha notizia? :-))
Temo che il problema stia nella natura stessa di twitter: troppo poco personale, troppo a disposizione degli spammer. Me compreso, of course.
Silas, a chi lo dici!
Il rischio “cortile mediatico” è insito nello stesso web (blog compresi) nonché nela vecchia TV… Non difendo FB ad oltranza, potrei vivere benissimo senza, ma credo che in un certo periodo – cioè all’inizio del suo boom- se ne sia fatta una critica superficiale e bacchettona.
a proposito: è vero, che fine hanno fatto Cacciatorino e Abbattiamo? Beh, Gery, ci tocca saperlo…
Sì, forse è vero cara Verbena, ma ho la sensazione che FB solletichi principalmente il desiderio voyeuristico, cosa che non riscontro invece su un blog. Dove, piuttosto, viene stimolata la curiosità, l’approfondimento e il confronto.
Lo so, tutto dipende dall’uso che se ne fa, ma infatti parlavo di “rischio” gossip.
dipende dal blog, dipende da noi. Sempre