Punite Santoro, non me

C’è un solo motivo per cui la punizione di togliere Michele Santoro dalla tv per due settimane è oggettivamente ingiusta. Il bersaglio. Io ad esempio.
In tv vedo praticamente solo Annozero (più Report, più ogni tanto Fazio). Se mi levano Santoro, che si può amare o odiare senza troppo spreco di sentimenti, mi levano un prodotto che pago. E siccome non ho fatto niente per meritarmi una simile ingiustizia aderisco all’appello che ieri il conduttore di Annozero ha fatto in apertura di programma quando ha chiamato i telespettatori a pronunciarsi contro il provvedimento.
Se Santoro ha sbagliato, gli prendano una multa, lo crocifiggano in sala mensa, lo frustino con cuoio della D’Addario, ma non mi taglino la programmazione che mi spetta. E’ come se al ristorante, dopo aver pagato in anticipo il conto (che è già una bella enormità), mi sflilassero da sotto il naso la portata principale ancora intonsa.
Al limite lo condannino a un surrogato di lavori forzati: tre puntate alla settimana, sulla rete uno, con il traino del Tg di Minzolini.
Una mission impossible. Per la vicinanza a Minzolini.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

3 commenti su “Punite Santoro, non me”

  1. Con i miliardi che prende dalla RAI dal Parlamento europeo ecc potrebbe comprarsi una rete televisiva o un giornale e spedirlo gratuitamente a tutti gli ammiratori

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