La tassa sul web

La proposta del presidente della Fieg, Carlo Malinconico, di istituire una microtassa per chi naviga in rete farà saltare in aria molti nudi e puri del web. Gli altri – come chiamarli? Vestiti e impuri? – potrebbero essere tentati da un ragionamento che parte dalla differenza tra anarchia e libertà. Io sono tra questi e ovviamente preferisco la libertà all’anarchia.
E la libertà ha un prezzo.
La tassa sulle notizie in rete, come idea mi convince. Sarà che il concetto di gratis mi insospettisce e che solo pagando posso esercitare appieno il mio diritto di consumatore critico. Sarà anche che il web è pieno di immondizia e di tarocchi – finti giornalisti, finte sensazioni, finti divulgatori, finti personaggi, finte notizie, finti fenomeni– e che il potenziamento dei siti di qualità contribuisce a soffocare quelli scarsi.
Insomma sarei lieto di pagare la mia tassa per avere informazioni precise, puntuali. Solo che temo che questo canone faccia la fine di quello per la tv: un’estorsione da parte del racket della volgarità.
E allora quasi quasi mi schiero coi nudi e puri.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

9 commenti su “La tassa sul web”

  1. Niente in contrario a pagare una piccola tassa per la libertà ma temo che tu abbia ragione: si risolvebbe in una estorsione e in una ratificazione del diritto alla volgarità,superficialità e faziosità

  2. Buon giorno Gery :)

    Il 23 Marzo c.a. e’ entrato in vigore il decreto Bondi (suggerimento SIAE), sull’equo compenso che tassa ogni dispositivo elettronico dotato di memoria (computer, lettori mp3, chiavette USB, cellulari ed hard disk esterni) a favore della S.I.A.E, tassa che viene calcolata sulla capacita’ di memorizzazione.

    Ricordo che gia’ esisteva una tassa (suggerimento SIAE) sull’equo compenso applicata a supporti del tipo CD, DVD e Nastri

    Questo prelievo rappresenta il “compenso” forfettario per il fatto che l’utente possa usare quelle tecnologie per riprodurre musica o video (anche regolarmente acquistati) per uso personale.

    Oggi viene suggerito qualcosa di simile, dalla FIEG, una micro tassa forfettaria per chi naviga in rete.

    Dunque vediamo se ho capito bene:
    Nel primo caso, il solo fatto di avere un qualunque oggetto dotato di memoria piu’ o meno volatile, presuppone che si ascolti musica di origine illegale o quantomeno copia di originale.
    Nel secondo caso, il solo fatto che si navighi su internet presuppone che si leggano News e specificatamente di origine italiana.

    Al di la di apparire dei nudi e puri del web, o dell’esistenza di notizie spazzatura o meno, oserei dire anche notizie copia ed incolla di cui sono farcite le Web News, personalmente ho come il sospetto, non volendo usare il termine “estorsione indiscriminata”, che ci sia qualcosa di quantomeno stonato in tutto ciò.

    Sempre grazie per l’ospitalita’

    Candeloro

  3. L’idea è più che convincente. E’ giusta.

    p.s. Ma il presidente della Fieg si chiama veramente Malinconico? Poverino…

  4. la seconda che hai detto!!!! secondo me la qualità il fruitore deve valutarla da sè…prova ne è, a mio parere, tutta la qualità del lavoro di professionisti garantita solo dal fatto che hanno il pezzo di carta (la laurea) e poi si rivelano ignoranti e negligenti. Almeno nel settore sanitario devo constatare che le cose stanno così: molti medici ignoranti e molti non-medici preparati!!!

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