Censo e incenso

Mi sembra che i risultati elettorali siano in linea con il principio di moderna oligarchia (governa chi ha i soldi per la chirurgia estetica e per un capospalla di Brioni o di Corneliani) che rende l’Italia un paese unico nella stratosfera. Traduco: di consumare le suole e andare a votare non gliene frega a (quasi) nessuno, tranne a quelli che hanno un interesse da preservare. E – vi prego di credermi – lo dico senza una tara partitica.
In origine i voti si contavano. Oggi si pesano.
Dalle regole della democrazia a quelle del mercato (inteso come luogo di compravendita).

Grazie alla Contessa per avermi spiegato chi e cosa sono Brioni e Corneliani.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

7 commenti su “Censo e incenso”

  1. Il sindaco di San Francisco, Willie Brown, a fine anni ’90 vestiva Brioni, lui lo faceva con grande ammirazione per l’Italia e per gli Italiani. Spero che abbia cambiato sarto!

  2. “commesso di brioni” è il soprannome di Tajani,l’europarlametare pdl,chiedendo venia ai commessi

  3. gossip dal palazzo,sul curtigliu il mondo politico non ha nulla da invidiare ai balconi della vucciria,ma non mi stuzzicare,ce ne sarebbero delle belle…da querela immediata,evitiamo

  4. I viBrioni dell’Amore si sono definitivamente insediati nei seggi di mezza Italia, e da lì contano di fare il salto verso l’altra metà del cielo.

    Tali batteri ( i viBrioni), virulenti almeno quanto gli agenti responsabili dell’Aids, si diffondono a velocità prossima a quella iniziale di un tappo di champagne in partenza da una Magnum ben agitata.
    La malattia ha già conquistato il suo tristo acronimo: Ads (Acquired Deficiency Syndrome).

    Alla Sindrome da Deficienza Acquisita poche persone sono veramente immuni. Infatti pare che i batteri che ne sono responsabili possano essere passati anche tramite il semplice scambio di banconote da 50 e 100 Euro. In alcuni casi anche attraverso il passaggio di mano in mano di pacchi di pasta e pieni di benzina. Il commercio di gondolette pare non provochi contagio.

    Nell’attesa che passi la tempesta si consiglia la lettura di “Castelli di Rabbia” edizioni Brivio.

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