Una pietra su Di Pietro

Berlusconi è stato aggredito a Milano.
Emilio Fede ha già scovato il mandante: Antonio Di Pietro. “Non troverà più spazio su questo telegiornale”, ha detto al Tg4 delle 19.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

67 commenti su “Una pietra su Di Pietro”

  1. Nella foto dell’aggressione, oltre al consueto fondotinta, il mini-premier ha anche il rossetto…

  2. Di Pietro non ha detto nulla di irreale. Quell’uomo è esasperante.
    E ora… vai con Bruno Vespa e il plastico delle transenne e dell’arcata dentaria di B.
    A margine: pare che questo Tartaglia sia un incensurato, sconosciuto alla digos e con la patente ritirata per questioni di viabilità. Un comunissimo cittadino, insomma. Uno come tanti. Uno che ne avrà avute le p****e piene.
    Se è così, c’è da riflettere.

  3. Il problema è che adesso si ricomincerà con la storia dell’opposizione violenta e antidemocratica, comunque ho appena notato che il presidente del senato si è svegliato : nessuna solidarietà al Presidente della Repubblica, piena solidarietà a B.
    Ora , io non voglio fare troppa polemica, perchè uno stupido è uno stupido sia a destra che a sinistra, ma avrei gradito che la seconda carica dello stato si fosse vegliata prima dal suo lungo sonnellino post prandiale…

  4. @fm: sì, più che del labbro spaccato, mi preoccuperei delle reazioni della belva ferita. Ci mancava solo questa.

  5. Diciamo chiaramente che la violenza è la strada peggiore verso qualunque destinazione.
    Dopodichè il problema è che la colpa di un delinquente è già diventata quella di tutta l’Italia che non vuole Berlusconi. E questo non è bello.

  6. Infatti. Mi sa che non aspettavano altro, visti i soggetti.
    A che ora è il colpo di stato?

  7. E’ un’immagine pietosa, da qualsiasi parte la si guardi. Pietoso il gesto violento di un indifendibile disperato. Pietosa la maschera di sangue del Premier e pietoso il suo mostrarsi alla folla con il labbro spaccato (però, che presenza di spirito, quest’uomo!). Pietoso Emilio Fede e le sue sparate contro Di Pietro.
    E’ veramente un brutto momento storico per l’Italia.
    Ora sì, si può dire: mi vergogno di essere italiana.

  8. La Gelmini chiede la creazione di un reato specifico, contro il lancio di madunine in miniatura.

  9. Mi sento rosso più che mai: rosso di vergogna per questo gesto di una persona esasperata; rosso di rabbia perchè testa d’asfalto sfrutterà ancora una volta a suo vantaggio questo episodio di (mala)opposizione, accrescendo ancor di più il consenso di cui gode. Abbiamo perso un’altra occasione per destabilizzare mister B, concedendogli contemporaneamente un grosso vantaggio (semmai ce ne fosse stato bisogno) mediatico. Si dice che a pensar male non si sbaglia mai: e se fosse l’ennesima messa in scena?

  10. @contessa: a me, oltre che pietosa, la scena di lui che si arrampica sulla macchina ha messo i brividi. Ho avuto la netta sensazione di vedere un uomo completamente fuori di testa. Mi fa schifo l’atto di violenza, ma l’aggredito è ancora più inquietante.

  11. Effettivamente non sembra che stia tanto male,si arrampica sul predellino, poi ci ripensa…è sempre un grande attore

  12. Sì. Hanno confermato che il tizio della Madunina ha alle spalle una storia di disturbi mentali. Almeno ci siamo risparmiati un po’ di tiritera sul mostro terrorista aizzato dall’opposizione. Un po’… ma sempre meglio di niente.

  13. Il problema è che questo coglione farà schizzare gli indici di gradimento di Berlusconi. Insomma, il suo atto è doppiamente censurabile: perché è violento (e questo mi fa schifo) e perché dà vantaggio al bersaglio.

  14. Referto medico: naso rotto, due denti rotti, labbro lacero contuso.
    Mi dispiace per l’aggressione (violenza mai su nessuno, nemmeno su chi le mani te le fa proprio mulinare), ma ancor di più perché il Pdl gli costruirà un altare.

  15. Praticamente un boomerang, che restituisce il cazzotto ai suoi detrattori. E pure con gli interessi: Povero Berlusconi, poverissimi noi!

  16. Oggi proprio non è stata una giornata fortunata per il nostro fuhrer, prima la sconfitta della sua squadra dl cuore e poi la statuina in faccia. Mah, forse arriverà a dire che è stato a causa di una congiunzione astrale (e forse da oggi gli astri diventeranno comunisti)

  17. Il padre ha ammesso che votavano Pd (ma che non odiano Berlusconi)… chi lo tiene più adesso al premier…
    Il gesto dell’aggressore è veramente da disturbato, nessun dubbio. Alla fine verseremo più sangue noi che Berlusconi per questo gesto.
    PS. Comunque, non per essere cinico, se a me esce sangue dal naso lo tampono, mica salgo sul predellino sporgendo il muso per farlo vedere. Chissà che gli passava per la testa a Silvio…poverino.

  18. Il problema è che le dichiarazioni del PdL fatte in queste ore sono da psichiatra pure quelle.
    Le ho lette al link incluso da Gery, scambiare l’atto di un malato per terrorismo è se possibile ancor più malato.
    Condanniamo la violenza non c’è dubbio, tutta la nostra solidarietà a Berlusconi per la violenza subita. Ma in cuor mio vorrei che quel povero malato, che per fortuna non era veramente armato, non facesse una brutta fine… con i tempi che corrono… già pagheremo noi per questo.
    Mi fa pensare all’incidente di qualche mese fa alla stazione qui a Palermo, solo che quelli sono morti e Fede se possibile neanche ne avrà parlato.

  19. L’invettiva schiumante di rabbia di Fede contro Di Pietro l’ho vista anch’io.
    Mi ha un poì confuso. Ho immaginato avesserero trovato la tessera dell’IDV in tasca al lanciatore. O addirittura che Di Pietro fosse andato ad aspettarlo in ospedale per il colpo di grazia.
    Invece, niente.
    Non c’entrava niente.

  20. Però, poverino!, sfortunato, la volta scorsa s’è beccato un treppiedi, oggi un duomo da tavolo…Che scriveranno nei libri di storia?

  21. @Contessa: d’accordo con lei. E’ il momento della vergogna generale…chissà se il Corona dalle arti divinatorie l’aveva…sognato!
    @Silvia: ho pensato la stessa cosa sul perdono concesso ad Alì Agca…ma abbasso gli occhi e mi pento, seriamente, del fulmineo accostamento Wojtyla-Berlusconi.
    @Gery: che dire? Siamo smarriti…e la violenza è una condizione disperante che non si può accettare.

  22. Caro Gery,
    seguo il tuo blog da più di un anno. E’ bello, qui, ognuno può dire la sua.
    Devo confessarti però che i commenti che precedono il mio (chissà quelli che seguiranno..)sono veramente di cattivo gusto.
    L’aggresione a Berlusconi è un atto di violenza che va condannato senza se e senza ma, senza poi considerare come rilevi tu giustamente queste cose non servono che ad aumentare il suo indice di gradimento.
    Signori “commentatori” cerchiamo di costruire una società del dialogo oppure sarà la fine. La violenza non si giustifica mai, non aiuta e le battute ogni tanto si possono pure evitare.
    Vogliate scusare questo mio intervento, ma questa violenza offende.

    P.S. Gery, a Natale ho deciso di leggere uno dei suoi libri. Un consiglio?

  23. Caro Franco, il suo garbo ritengo possa essere un buon modo per recuperare, laddove qualche caduta di stile possa essersi verificata. Ad ogni modo, qui si è tutti contro ogni forma di violenza. Mi creda.

    P.S. Non me la sento di darle i miei consigli per gli acquisti, semmai le regalerò un libro per premiarla della fedeltà…

  24. Io devo dire una cosa. E mi scuso in anticipo per la veemenza. La violenza mi fa ribrezzo. Su questo non ci piove, e non ci piove perché sono io a dirlo per quanto mi riguarda. Però sono già stanco di sentir invocare toni distesi da una parte politica che ha fatto dell’aggressività verbale, del ricatto sulle prime pagine dei giornali e dell’urlo in tv – sempre e comunque – la propria forma di comunicazione privilegiata. E’ un’ipocrisia bella e buona. Il sangue non risolve nulla, e guai a chi lo sparge, fosse anche una goccia. Ma non deve essere nemmeno un lavacro purificatore per un signore che fino a pochi minuti prima dell’aggressione sparava a zero su tutto e tutti, come è abituato a fare. Ora non trasformiamolo in un santo. Ci bastano già i giornali, con frasi riportate quali: “sono un miracolato” e “il presidente è un preveggente, se l’aspettava”. Ci mancava solo l’aura mistica. E la battuta di Di Pietro, anche se infelice nelle parole e nei modi, per me, nella sostanza, non si discosta molto dalla realtà. Non sono stato io, né Bersani, né Repubblica a trasformare l’Italia in un’arena di cafoni prepotenti, che sputano in faccia a chi la pensa diversamente. Non sono stato io, né Bersani, né D’alema a tirare in ballo il duello feroce, tra Italia (Pdl) e gli altri (l’opposizione). E io, un Berlusconi (e i suoi fedeli) che fa la lezioncina sulla mitezza dei toni, quando fino a ieri, a un comizio sì e l’altro pure, sparava scempiaggini con la bava alla bocca, contro i magistrati, contro la costituzione, contro il presidente della repubblica, non lo posso sentire. Ma che ci vuole per svegliarsi, in questo paese? Un’altra dittatura. E va bene, qualcuno sarà accontentato. E poi mi armo io, di souvenir della Madunina. Ma per chi si lamenta della situazione di m****a in cui ci ritroveremo.

  25. Vorrei ricordare che, paradossalmente, sembra sia stato proprio il comizio tenuto pochi attimi prima, a scatenare il gesto folle. Il tizio dice che ha ascoltato il Premier e non aveva gradito le “sue” parole – e sappiamo bene quanto possa essere “incazzante” il premier -, stava andando perciò via. Ma avendolo poi quasi casulamente a portata di mano ecco che scatta la folle scintilla.
    Non intendo giustificare l’atto riprorevole – ancorchè di uno psicolabile -, ma solo fare riflettere sul motivo scatenante. Sia chiaro, preferisco fare l’amore che la guerra.
    Concordo in buona sostanza con il cacciatorino. Non è che il premier è seguace di Ghandi o di Gesù, ai toni elevati di questo antiberlusconesimo ha risposto sempre con toni altrettanto elevati.

  26. Rileggendo forse non sono stato molto chiaro.
    In buona sostanza, le parole che hanno generato il gesto, sono quelle di Berlusconi, non quelle di Di Pietro per citarne uno ad esempio.

  27. @franco: io non vedo commenti violenti né volgari qui. Qualcuno, semmai, è ironico. E Dio salvi l’ironia, ora e sempre.

  28. Rientro ora dal caffè, uno stava tenendo un comizio al bar:
    “meno male ca unn’era a Parigi, t’immagggini si ci tirava na turrrffell ntall’occhiu!!!!”

  29. @cacciatorino: io credo che ieri abbiamo assistito a un atto di violenza che va condannato e basta. Senza se e senza ma.
    Le parole di Di Pietro – che forse, è vero, esprimono il pensiero di molti – servono solo a scatenare le prevedibili reazioni della maggioranza. Trovo criticabile che un politico nella sua posizione si esprima in questi termini, fornendo un assist agli sgherri di Monsieur B, che indebolisce ancora di più l’opposizione (qualora ce ne fosse bisogno). Meglio sarebbe, a parer mio, tacere e far passare questo momento di follia nel più breve tempo possibile.
    In questo senso, ho apprezzato molto Ezio Mauro nel suo editoriale di oggi, straordinariamente equilibrato e lucido:
    http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-21/aggressione-mauro/aggressione-mauro.html

  30. In post-prandial time i dreamed….
    Ops… scusate… siamo in Itaglia.

    Anch’io, nel momento clou della giornata, in ora post-prandiale, ho fatto un sogno. Ho sognato che Berlusconi, tenendo una conferenza stampa ad AnnoZero dichiarava:
    <>

  31. … dichiarava:
    Cari cittadini Itagliani, cari elettori, non preoccupatevi per me, non è successo niente. I denti li rifaccio nuovi non è un problema, il naso s’aggiusta, se non posso permettermelo io chi sennò…?!?!?!
    Insomma non state ad ammazzarvi per queste minchiate, perchè questo è stata per fortuna. E’ stato solo l’atto di uno psicolabile, uno di quelli che abbiamo io per primo dimenticato.
    La colpa purtoppo è anche mia lo sò, ho contribuito fattivamente con azioni e parole ad instaurare questo clima da guerra civile. Riconosco che il gesto è stato ispirato solo dalle pesanti parole che ho espresso in quel comizio, me ne rendo adesso conto e non voglio più che la gente mi odii.
    Ma questo fatto, mi è servito, dovrei quasi ringraziare Tartaglia. E se non sporgerò denuncia nei suoi confronti non è per farmi santo ai vostri occhi, ma per ringraziarlo. Mi ha fatto svegliare, mi ha fatto finalmente capire che le cose devono cambiare, che è vero che c’è qualcosa che non và, e che devo essere io a fare il primo passo, in quanto Premier. E’ la mia figura istituzionale, paragonabile a quello che deve essere un capofamiglia, che me lo richiede. Mi rivolgo pertanto ai miei dicendo “smettiamola con questa dialettica incivile”, mi rivolgo all’opposizione dicendo ” è arrivato il momento di cambiare, cominciamo un vero dialogo di collaborazione. Mettiamo da parte i miei processi e discutiamo i bisogni di tutti gli Itagliani. Non inventerò più scuse per rinviare le mie udienze, perchè sono innocente. Così mi libererò presto di queste falsità che mi assillano, e mi fanno mettere da parte i bisogni di tanti per risolvere quelli miei. Mi fido dei giudici e confido nell’onestà delle mie azioni. E allora pensiamo all’Italia e risolleviamola… ha bisogno di persone che la guidino verso la luce, non di litigiosi bambini capricciosi. Depongo le armi dialettiche e decreto-legali per primo, adesso vi chiedo di fare altrettanto”.

  32. A questo punto, il leader della sinistra, Gianfranco Fini, dichiarava:
    Hai ragione Silvio, rimbocchiamoci le maniche e andiamo a lavorare.

    Mi svegliai allora tutto sudato e pensai:
    Ho esagerato ieri. Dieci arancine, due Kg di gateau, 5 panelle dolci e un’arancia… è risaputo, l’arancia è acitusa…

  33. Sono d’accordo con La Contessa. E’ che Di Pietro non ha proprio l’aplombe del politico. Mi chiedo se esista una persona di fiducia che possa accompagnarlo nelle sue esternazioni. Che traduca i suoi buoni pensieri. Che gli suggerisca il silenzio, in certi casi.
    La Bindi, in altro modo, ha messo il carico. Un pensiero corretto, a mio avviso, ma che andava espresso magari tra un mesetto. Di questo andazzo, ci manca solo vada a trovare Silvio in Ospedale e con l’indice puntato gli dica: hai visto, hai visto per darmi della racchia?

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