Genchi e le prove che mancano

“I veri poliziotti che hanno fatto quella cattura si sono vergognati e se ne sono andati e mi hanno telefonato, mi hanno detto qui stanno facendo uno schifo, perchè hanno organizzato una messinscena davanti alla questura, portando le persone loro, con i pullmann, per organizzare quell’apparente solidarietà alla polizia. Ma vi rendete conto di cos’è l’Italia? Che livello di bassezza abbiamo toccato? Che livello di mistificazione?”

Gioacchino Genchi parla a Cervignano del Friuli, per presentare il suo libro. E sostanzialmente dice quello che molti pensano: che gli arresti di Gianni Nicchi e di Gaetano Fidanzati sono serviti per distrarre l’attenzione degli italiani dalle vicende di Berlusconi.
Il ragionamento, visto in campo lungo, non fa una piega.
Se però proviamo a cambiare obiettivo qualche dubbio può venire a galla.
Dice Genchi: Nicchi era uno che ormai contava poco e che forse si stava per costituire, tant’è vero che lo hanno preso a due passi dal Palazzo di giustizia.
E ancora: Fidanzati è vecchio, ha problemi di salute e, come è avvenuto altre volte, si farà qualche giorno di carcere, poi lo faranno uscire.
Quindi Nicchi e Fidanzati sono due mezze calzette e i veri boss sono altrove. Non mi impelago nella valutazione della caratura criminale dei due, ma per quel che mi riguarda è un bene che finiscano in galera tutti i mafiosi, giovani e vecchi, posati e in auge, ammalati o in salute. Che siano mezze calzette o calzelunghe, non cambia nulla. Tanto, tutti li devono prendere.
Secondo Genchi questi provvedimenti a orologeria sono serviti principalmente a oscurare sui media il No Berlusconi Day. Qui bisognerebbe chiedere a Genchi, che è palermitano di Castelbuono, qual è la sua scala di priorità.  Personalmente preferisco che la notizia di una manifestazione antigovernativa venga scalzata dalla notizia di uno scacco alla mafia piuttosto che da un’invenzione minzoliniana o da qualche bizantinismo della politica televisiva.
Ok, il No Berlusconi Day è andato bene e purtroppo non ha avuto l’apertura dei tg, ma il fatto che ci siamo tolti dai piedi due criminali acclarati mi consola più che vedere Rosi Bindi zompettante tra bandiere e striscioni. La mia scala di priorità è questa: mi fa più schifo la mafia che Berlusconi.
E’ un peccato che Genchi, che pure ha lavorato contro la criminalità e il malaffare, dimostri adesso più attenzione per la politica che per il lavoro dei suoi ex colleghi.
Infine l’aspetto più grave delle sue dichiarazioni, quello che riguarda una presunta messinscena dei ragazzi di Addiopizzo e non solo (davanti alla Questura di Palermo c’erano anche cittadini non associati a nulla) per “un’apparente solidarietà alla polizia”.
Chi sono i “veri poliziotti” che hanno telefonato, pieni di vergogna, a Genchi? Ce lo dica, perché se davvero alla Squadra mobile “stanno facendo uno schifo”, noi tifosi sfegatati di quegli sbirri che ci tolgono i mafiosi dalla circolazione dobbiamo saperlo. Chi ha truccato il gioco? Chi è il regista di questa mistificazione?
Gioacchino Genchi, che per mestiere è stato “l’uomo delle prove”, non può lasciarci con l’amaro in bocca proprio mentre brindavamo a un successo dello Stato (e non di Berlusconi) contro la mafia. Non può mascariare impunemente i ragazzi di Addiopizzo e far finta di parlare solo a chi ha orecchie per intendere.
Non può ignorare il disagio di chi ha il sospetto che certe dichiarazioni si attaglino al personaggio e non alla persona, al novello opinion maker e non al cacciatore di prove.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

22 commenti su “Genchi e le prove che mancano”

  1. Speriamo che Genchi ti legga, e ci risponda. Ho visto il filmato un’ora fa, e in me ha sortito uno sgradevole effetto. Mi sento manipolata. Mi sembra di annaspare alla ricerca della verità, e l’unica certezza a cui mi appiglio è che Nicchi e Fidanzati stanno meglio in galera, che fuori. Ciò però non mi basta. E’ importante sapere in chi credere.O no?

  2. Sicuramente c’è molta scena e molto di vero in quello che dice. Ricordiamoci anche che il 9 esce un libro che lo riguarda, la pubblicità non guasta.
    Vorrei anch’io che rispondesse, qui o da Rosalio. Su Addio Pizzo nessun dubbio. Su come viene amministrata la polizia neanche. Dica allora chi vuole attaccare con nomi e cognomi e porti le prove. Del resto è l’uomo delle prove, come diceva Gery, e ultimamente le prove sono proprio quelle che mancano, ci sono solo le parole. Non è più il tempo in cui la migliore parola è quella che non si dice.

  3. Caro Gery, come sempre centri il bersaglio meglio di chiunque altro. In questi giorni sono stato tentato di intervenire ma finora ho preferito mantenermi fuori per una serie di conflitti di interesse. Intanto perché Gioacchino Genchi, oltre ad essere di Castelbuono come me, è anche un amico e una persona che stimo molto. E poi perché per me parlare di Addiopizzo, visto che ho un fratello in prima linea, è sempre stato un tabù.
    Però, al di là delle amicizie e delle parentele, credo che io possa dare un contributo al dibattito e chiarire alcuni aspetti. Soprattutto perché sabato scorso ho passato il pomeriggio davanti e dentro gli uffici della squadra mobile. Nel primo caso ho visto la solita gioia e la solita caciara dei ragazzi di Addiopizzo e di altri movimenti che si radunano lì dai tempi di Provenzano. In realtà tra me e me ho anche pensato che stavolta erano molti meno delle altre (magari qualcuno non ha fatto in tempo o ha preferito godersi il sabato), però ad esempio mi ha fatto piacere vedere, tra gli altri, anche un imprenditore come Giuseppe Todaro, uno che si è ribellato al racket e l’ha fatto lontano dai riflettori, uno che ha fatto arrestare gente senza chiedere nulla in cambio allo Stato, se non di continuare a lavorare in un territorio difficile come Carini. Uno che con la sua scorta, sabato scorso, ha accompagnato i ragazzi di Addiopizzo mentre passavano accanto ai familiari di Nicchi.
    Credimi, proprio perché c’ero posso dirti che la festa è stata spontanea, che ognuno ha pagato di tasca propria la benzina e le suole delle scarpe utilizzate per raggiungere la questura. E che, tolti i ragazzi di Addiopizzo, i giornalisti e una decina di esponenti di qualche altro movimento, là fuori c’erano solo i parenti di Nicchi e degli altri due favoreggiatori. Altro che pullman…
    Fin qui quello che c’era fuori. Perché, come ti dicevo prima, sono stato anche dentro. Prima in cortile, dove fin dalle 16 i colleghi dei ragazzi della Catturandi hanno fatto a gara per trovare la posizione migliore, dove ho visto sfilare i dirigenti e gli uomini della sezione Criminalità organizzata, dell’Antidroga, della Omicidi, tutti con i telefonini e le macchinette digitali per immortalare il successo dei colleghi.
    E poi sono stato su, negli uffici. Ho assistito al suono del campanaccio, ho visto il questore che abbracciava uno per uno gli uomini della Catturandi, ho visto poliziotti che quasi piangevano dalla gioia. Nicchi era in una stanza, seduto su una sedia con due agenti accanto. Le scale, i corridoi e tutte le altre stanze che portavano alla “zona calda” erano pieni di gente e di sorrisi. Non ho visto un solo poliziotto parlare di schifo o di chissà cos’altro. Nessun teatrino, nessuna finzione. E, soprattutto, quello che ti ho appena descritto non me l’ha raccontato nessuno: l’ho visto con i miei occhi.
    Altro discorso quello sulla tempistica. In questo caso i miei dubbi preferisco che restino miei fin quando non diventeranno certezze. Però sono d’accordo con te: la notizia di un mafioso arrestato, che si tratti di Provenzano, Gianni Nicchi o Freddy Gallina, è sempre meglio di qualsiasi altra notizia politica.
    Un abbraccio,
    vincenzo marannano

  4. Su Nicchi non ho dubbi che sia un pericoloso latitante e la cattura mi sembra genuina.
    Ma su Fidanzati se è vero che è già stato arrestato più volte e l’hanno scarcerato per problemi di salute e poi lo riarrestano in concomitanza del no Berlusconi day, se è così è uno scandalo è una montatura.
    Sono rimasto allibito a vedere questo video, spero che Genchi dica il resto.
    Un’ultima considerazione:
    Davvero un mafioso può uscire dal carcere perchè è malato? Ma stiamo scherzando? Allora ce lo meritiamo il baratro in cui siamo caduti!

  5. Non capisco “cui prodest” il discorso di Genchi. Mi è davvero poco chiaro. Come non capivo chi si lamentava per l’esultanza davanti alla questura. Mi sembrano questioni tirate per la coda.

  6. I due arresti di Nicchi e Fidanzati sono serviti più che a oscurare il No B Day, a far mettere in dubbio dall’opinione pubblica le dichiarazioni di Spatuzza su Berlusconi e dell’Utri implicati nelle stragi del 92/93. Il lavoro degli agenti non deve diventare oggetto di discussione.

  7. Mi fanno notare e non a torto, che le parole dure di Tony Siino su Rosalio, potrebbero, in futuro, essere usate e veicolate astutamente con il solo scopo di creare divisioni negli ambienti dell’antimafia. Le parole forti di Siino le capisco ma non le condivido. Penso che prima sia necessario capire bene cosa intendesse dire Genchi, perchè il video mostra soltanto due momenti diversi del suo discorso, e il taglio è stato creato per esaltare, attraverso le parole di Genchi, l’oscurazione mediatica ai danni della manifestazione. Non per niente il video in questo momento è ad uso e consumo dei “Grillini”, No Bday, “Facebook Onda Viola” e derivati. Poi può anche darsi che le parole di Genchi sono quelle e basta, con buona pace dei miei dubbi. A volte la rete crea volontariamente distorsioni, estrapolando parole sincere dette con il cuore e con la pancia, per colpire a morte il cuore altrui. Non permettiamolo.

  8. Certo C&C, il video è quello che è. Tuttavia credo di essere stato sufficientemente prudente. Del resto il post è pieno di punti interrogativi. Se qualcuno vorrà dare risposta…

  9. Gery, vale ancora la mia firma! Il tuo post nella sostanza e nella forma è ineccepibile. Lamentavo solo il fatto che in questo momento le parole di Genchi, in mano agli utili idioti, sta creando nei forum, su facebook e altri spazi, boiate dell’altro mondo: Genchi diventa un eroe per quelli dell’ onda Viola e compagni, mentre la squadra catturandi sono una manica di venduti, e ancora, quelli che manifestavano sono entrati nel libro paga di Berlusconi… e chi più ne ha più ne metta. Adesso basterà copiare ed incollare altre voci autorevoli del web, come ad esempio quella di Siino, che come unica colpa secondo me, è che ha scritto forse un po troppo di pancia (come faccio io), e la frittata e fatta.

  10. Pingback: Anonimo
  11. Forse il caro Genchi ha dimenticato 2 cose:
    1) Gaetano fidanzati sarà stato pure vecchio e rincoglionito, ma è stato il mandante di un pestaggio culminato con la morte di un ragazzo (il tutto ripreso da telecamere di sorveglianza)
    2) Nicchi sarà anche stato il bersaglio di Lo Piccolo, ma adesso che lo Piccolo è in carcere stava per impadronirsi della città, pertanto credo che stavolta con le sue dichiarazioni a vanvera abbia davvero preso un abbaglio!!!

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