C’era un tale, siciliano naturalmente, che si fingeva carabiniere dei Ros per confondersi nella matassa di amanti nella quale si era cacciato.
C’è stato un mio ex amico che si è finto carabiniere (ordinario, semplice o come caspita si chiama) per anni, un bel po’ di tempo fa. Locali notturni, trattorie, sagre, fiere: questo era il suo raggio d’azione. Arrivava all’ingresso e sguainava il distintivo che in realtà rimandava a un’associazione di ex carabinieri, dal momento che lui aveva solo fatto il militare nell’Arma. Il resto lo facevano la mascella volitiva e lo sguardo intenso.
Non so che fine ha fatto l’ex amico in questione. Magari sta leggendo questo post o, chissà, è impegnato a difendersi da se stesso in una guerra lunga vent’anni.
Queste righe mi servono per dirvi che, per quanto mi riguarda, quelli che si fingono qualcun’altro sono sempre attori senza palcoscenico: nel momento in cui qualcuno si accorgerà della loro interpretazione, non potrà mai applaudire perché sarà troppo incazzato.
Beh, all’amico in questione non interesseranno certo gli applausi. Chi finge così a lungo perde il lume della ragione. Pubblico, palco, luci, quinte… non conta più nulla. Poveretto.
Mia figlia Chiara di 4 anni quando gioca fa spesso finta di essere qualcun’altro come se fosse un suo un bisogno innato. I bambini giocano spesso a scambiarsi i ruoli e da adulti questo gioco continua. Per il bisogno di “uscire” da se stessi, per strappare un applauso, anche. Siamo uno, nessuno, centomila. Unici nei nostri modi di essere tanti, percepiti dagli altri in modi diversi. Per questa molteplicità si può impazzire oppure considerarsi in buona compagnia.
Stamattina in macchina riflettevo sul fatto che la consapevolezza di ciò che si è, la l’accettazione di sé e delle proprie debolezze, la coerenza, rendono lo spirito più leggero e libero.
Se solo questi pensieri li facessi più spesso…
… c’è un “la” in più che stona!
Ciò non toglie che il tizio che finge di essere carabiniere perchè impelagato in relazioni che non sa gestire è un… co****ne! Il mondo ne è pieno.