Fischi di speranza

Berlusconi Napoli

Dobbiamo essere davvero alla frutta se siamo costretti a pesare, a esaminare persino reazioni disperate ed estemporanee come quelle degli abitanti di Viareggio che ieri hanno fischiato il premier Berlusconi al suo arrivo nei luoghi della tragedia.
Sì, alla frutta ci siamo. Il guaio è che non ci siamo arrivati dopo un lauto pasto, bensì dopo una lunga pena.
Il trarre speranza da un’isolata protesta- seppur inquadrata in un ambito di dolore e disperazione – è un modo come un altro per inventarsi un sussulto che rompa l’incantesimo della paralisi collettiva, per illudersi che ci siano sempre un dritto e un rovescio.
La contestazione del monarca a Viareggio potrebbe essere uno spartiacque tra ciò che è stato raccontato e ciò che è. L’idea che le emergenze debbano unire il popolo sotto un’unica spada è tipicamente americana: in Italia le emergenze hanno unito, al massimo, i portafogli di quattro corrotti.
E’ possibile che una fetta di popolazione (mi auguro sempre più ampia) decida che non vuol farsi consolare, assistere, guidare, rincretinire da un personaggio che ha pochi argomenti al di sopra della cintola. Ed è possibile che, nei momenti di difficoltà, venga fuori quel colpo di reni collettivo che serve per mettere l’Italia nelle mani di una persona autorevole, sobria, pulita, sincera. Tutto ciò che non è Silvio Berlusconi.

Nella foto, il dolore di Silvio Berlusconi dopo aver appreso la notizia dell’esplosione alla stazione di Viareggio.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

20 commenti su “Fischi di speranza”

  1. Questa foto è davvero emblematica. Quando è stata scattata, Monsieur B. sapeva già della tragedia di Viareggio, eppure non ha cambiato i suoi programmi. E’ rimasto lì, a Napoli (città a cui pare essere particolarmente affezionato), alla festa per i “Napoletani eccellenti nel mondo”. E non si è neanche posto il problema che, forse, chissà… fare il buffone sul palco non era esattamente la cosa più appropriata.

    Questa scena, fatte le debite proporzioni, mi ricorda quando Bush, in visita in una scuola, apprende da un suo collaboratore che un aereo si è appena schiantato su una delle torri gemelle, lui rimane fermo, impassibile. Nessun cambio di programma, rimane lì seduto ad ascoltare i bambini e a sorridere.

  2. Ma lui è contro i catastrofismi e i catastrofisti, ormai si sa. Chi si rattrista per la gravità delle situazioni è stupido e comunista. Ormai si sa anche questo.

  3. Siamo alla frutta, dite? Ho qualche dubbio. C’è ancora il caffé (amaro), l’ammazzacaffé e il digestivo. Il premier non può dimettersi, perderebbe la SUA personale immunità e poiché gode di una maggioranza strepitosa il suo governo “è ben saldo”. L’unica sarebbe rapirlo e portarlo via, come il presidente honduregno

  4. Non siamo né alla frutta né al caffè. Siamo al Viagra. Dosi massicce che danno alla testa.
    L’Italia è un paese governato da un pisello.

  5. Notare lo sfondo, il gesto, il sorriso, la sfocatura della ballerina in piena piroetta, la manina moscia di Lui che fa molto “uomo di una certa età abbastanza distinto”. Sembra l’istantanea di una sfilata di abiti da sposa presentata da un incrocio tra Cesare Cadeo e Apicella. Insomma, una mostruosità.

  6. Presto avremo il passaporto di Ca**olandia. E, come disse in tv il tronista Interrante, “non stupiatevi”.
    (La repubblica di Ca**olandia avrà anche una sua lingua ufficiale, mutuata da Uomini e donne)

  7. Siete fenomenali, e la citazione di Interrante è un’altra di quelle cose che riesce a farmi sorridere anche adesso che in realtà ho solo voglia di piangere. Abbattiamo è stata superlativa in questi post, e il Cacciatorino di un accanimento esemplare. Bravi!

  8. Intanto, c’entri o no, a Bologna hanno deciso di non volere Moggi. Speriamo che sia sincera questa voglia di pulizia, e non una moda, tipo flash mob e cretinate simili. Tanto oramai da noi si funziona così, per “ficate” più che per cuore e cervello.

  9. Reazioni disperate speranze insensate.Ma e’ mai possibile che quattro fischi riescano a stimolare la dose mensile di antiberlusconismo?Nenni diceva che lo sciopero e’ come le medicine va fatto a giuste dosi altrimente risulta inutile e dannoso lo stesso puo’ dirsi dell’antiberlusconismo.N.B.ho notato che gli iterlocutori al riguardo sono sempre gli stessi e tutti replicanti.

  10. Anche lei è sempre lo stesso, per nostra sorte. Ma se non le piace quello che scriviamo qua, perché ci viene, scusi?

  11. Caro D’Artagnan, sono certa che prima o poi riusciremo a convertirla… o forse dovrei dire “esorcizzarla”.
    Però, devo ammettere, che le sue citazioni sono sempre molto interessanti.

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