Carrozzieri e la cocaina

Moris CarrozzieriE’ la pratica del lancio delle uova dal balcone. Ci si apposta, si individua il bersaglio ideale (quindi qualcuno che cammini lentamente per problemi suoi), si lancia, ci si nasconde, si ride.
Quello su Moris Carrozzieri, difensore del Palermo scoperto dall’antidoping dopo una tirata di cocaina,  è un lancio di uova collettivo.
Non ho familiarità con gli stupefacenti. Ancor prima che pericolosi, li trovo tragicamente annoianti. Però mi metto nei panni di un ragazzone ricco, sportivo e discretamente famoso che, per decreto biologico, ha la facoltà di poter sbagliare da solo.
Nel fatalismo di una scelta c’è tutto quello che un’altra fetta di umanità, quella infelice e gretta a causa delle sue certezze senza opzioni, non conoscerà mai.
E’ un attimo: non ci pensi, non hai problemi, spegni il cervello (che da acceso ha invece molte più chance di successo) e prendi una strada invece che un’altra.
Carrozzieri aveva due strade: rifiutare la cocaina del festino in discoteca e avere una storia esaltante in più da raccontare ai suoi figli; oppure cedere alla vacua tentazione del momento e sperare nell’oblio chimico ancor prima che della sua coscienza.
Ha scelto la seconda. E, nel momento in cui esercitava il suo diritto da titolare privilegiato della grande partita della vita, ha sbagliato.
La via che ha imboccato è quella che gli infelici sorvegliano con patologica attenzione: cosa c’è di meglio che godere delle sventure di un fortunato? Quale migliore soddisfazione nel sentirsi sollevati per le disgrazie degli eletti?
Cazzate da popolo di serie Z.
Ora non servono le uova tirate di nascosto, che sanno di moralismo peloso, per macchiare la sua bella maglietta costosa e ridacchiare al riparo del balcone. Servono domande silenziose che lo inducano a risposte rumorose.
Come pensi di rimediare?
Cosa farai domani per ripulirti?
Quando troverai un rimedio alla mia atroce delusione di tifoso?
Lo sai che sei un fortunato che ha sposato la sventura come compagna di strada?
Moris Carrozzieri è condannato a rispondere.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

6 commenti su “Carrozzieri e la cocaina”

  1. Vuole rimediare? Vada in Abbruzzo con pala e piccone a rendersi utile.
    Come tifoso mi sento offeso dalla leggerezza di questi privilegiati che non si rendono conto che senza il talento per il calcio( talento? vabbè…) andrebbero ad ingrossare la categoria dei disoccupati.
    Carrozieri mi ha proprio deluso.Ma penso che abbia pagato lui per tanti che non sono scoperti…magari più famosi…

  2. L’unico rammarico che mi angoscia e’ quello che gli atleti della squadra del palermo sono stati scelti come testimonial nelle scuole per uno sport sano e leale.

  3. Mi dissocio da questo primo “coretto” di commenti, aderendo all’analisi più complessa ma veritiera di Gery. La pelosità del moralismo non giova al recupero di un uomo. Siamo sempre pronti a condannare anche un solo peccato, la nostra ricerca dell’eccellenza (v. mio ultimo post) ci accieca (o acceca?). Molto più produttive sono le dichiarazioni del capitano del Palermo Liverani: “resto accanto a lui in questo momento difficile”.
    torietoreri
    http://www.torietoreri.splinder.com

  4. Come uomo lo capisco. Si inciampa. Inciampiamo tutti, per qualche motivo.
    Come atleta no. E’ strapagato e per questo dovrebbe essere ligio.

  5. Credo che oggi Carrozzieri si sia sentito davvero un idiota (Palermo – Cagliari 5 a 1)!
    Un Palermo così completo (e un Miccoli così ispirato), infatti, non si vedeva da un po’.

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