Cercasi Obama

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra
L’attimino fuggente

di Giacomo Cacciatore

Dario Fo, invitato a dire la sua sulla recente e attuale situazione italiana (ovvero sui massimi sistemi), su come sono gli altri e come dovremmo essere noi, dichiara sul Corriere online: “A poche ore dall’investitura, Obama ha già messo a segno precise direttive: promozione di energie alternative, apertura al mondo musulmano, salvaguardia dei diritti umani. Pagherei per vedere arrivare uno come lui. Ma meglio di no. Litigiosi e autodistruttivi come siamo saremmo in grado di affondarlo”. Non ho mai considerato oro colato le parole e gli spettacoli di Fo (se a un uomo di teatro italiano doveva andare il premio Nobel, io lo avrei consegnato, postumo, a Eduardo De Filippo) ma lo ringrazio per il mistero buffo che mi ha scatenato nella testa stamattina.
Premessa: originali come siamo diventati, prima o poi anche noi vorremo il nostro Obama. Ossia l’uomo della sterzata. Il puro, il dinamico, il colto, l’elegante, il sensato. Il presidente con le palle, insomma. Diamo per scontato che non sarà Veltroni: ci ha provato, vorrebbe tanto, ma è ormai chiaro pure ai sassi che sarebbe solo una pallida (mi si passi la berlusconata) versione del neo presidente americano. Diamo per scontato (ma senza troppe certezze) che non sarà Berlusconi: il suo narcisismo gli può anche consentire di camminare sulle acque, ma di trasformarsi in afroitaliano colto e impeccabile, questo mai. C’è un limite anche ai miracoli italiani. Diamo per superscontato (me lo auguro) che non sarà la Brambilla  e, ovviamente, neppure la Carfagna (insomma, l’ala “giovane”, in verità vecchissima, del vivaio liberista del presidente operaio).
Chi ci resta? Da dove cavare l’eventuale e presto agognato Obama tricolore? Ci si spingerà al referendum, con tanto di schede facebook consegnate dallo scrutatore, insieme alla matita indelebile? Si richiederà la consulenza di Santoro? Di Lucherini e Spinola? Metteremo al lavoro la segreteria di “Chi l’ha visto”? Congetture a parte, e tanto per giocare: vi chiedo di fare i nomi. Di ipotizzare il vostro/nostro possibile Barack Obama. Io non ne ho idea, ahimé. Spero solo che, con tutta la simpatia del mondo, non salti fuori Vladimir Luxuria.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

18 commenti su “Cercasi Obama”

  1. uhm!!!! Troppi requisiti in una persona sola………e poi anche se ci fosse saremmo in grado di riconoscerlo, di votarlo e poi di farlo lavorare in pace?

    Non amo l’America e l’ho più volte detto ma questa volta devo ripetere una frase ormai abusata: loro possono! Hanno quella forza che li fa stringere tutti intorno al presidente nell’istante stesso in cui è eletto, senza più distinzioni di destra o sinistra, e soprattutto ci credono con sincerità. In che cosa crediamo noi?? Mi facevano ridere quando ero in America e al suono del’inno li vedevo mettere la mano sul cuore e guardare la bandiera a stelle e strisce con le lacrime……..oggi che vivo in Europa non rido più.

  2. “Il puro, il dinamico, il colto, l’elegante, il sensato…”. Giorgio Armani for president!!

  3. Giacomo, secondo me, il nostro Obama è solo un adolescente, non consapevole di quello che di buono potrà dare. Dovremo aspettare ancora un po’ dunque prima di vederlo all’opera. Ma poi saranno faville: egli sta studiando moltissimo e benissimo. Sta curando la dizione oltre che l’immagine. Sarà gradevole e potranno ascoltarlo tutti (e tutti godranno anche esteticamente: visto che fino ad oggi, anche gli occhi, oltre che le orecchie, hanno assai patito), da nord a sud, da est ad ovest. Non sarà mai caricaturale. Sarà lontano secoli luce da certi beceri e tristi figuri. Ma per il momento è alle prese con la fidanzatina e i compiti di greco.

  4. Il mio istruttore di nuoto. E’ una “cozza”, ma ha il sedere più bello di tutto il bacino del Mediterraneo. Insomma… fa figura.

  5. Dario Fo a proposito della sinistra:”Non pensano ai problemi della gente ma a tener in piedi il loro apparato.” Problemi di erezione?

  6. O.T… ma non troppo
    Ho letto da poco un studio recente sulla vetrinistica. Molto interessante.
    Secondo le ultime ricerche, è in discussione la tendenza secondo cui la vetrina, in quanto soglia del desiderio, viene considerata come lo specchio che consente ad Alice di entrare nel mondo delle meraviglie. Ovvero, lo specchio che riflette le immaginazioni del consumatore, desideri e passioni.
    Ebbene, pare che il “povero” consumatore si stia risvegliando dall’incantesimo.
    Cito: “quello stesso specchio tende ad essere fatale quando diventa simile al quadro-specchio che Oscar Wilde dipinge ne Il ritratto di Dorian Gray. Si genera allora una percezione narcisistica e faustiana della vetrina-moda: essa si rivela come uno svantaggioso, quanto impossibile, baratto dell’anima con la bellezza e l’eterna giovinezza. Ciò provoca uno sguardo psico-culturale sulla vetrina caratterizzato da una sottile senso di sfiducia e disincanto, quasi che essa fosse un’artificiosa malia ingannatrice, che non soddisfa quello che promette”.
    Non so, a me pare un buon segno, e mi sto già attrezzando.

  7. il “povero consumatore” in quanto tale, forse ricomincerà a desiderare
    e questo pare un buon segno anche a me.

  8. Sempre per rimanere fuori tema:
    Per questa Primavera – Estate, la moda suggerisce discrezione: l’uomo dovrà sembrare meno ricco, più concreto e un po’ stropicciato. Pare invece che le donne nei momenti di crisi economica comprino più… rossetti!

  9. Non essendoci più le “mezze stagioni” si risparmia sui capi “mezzo tempo”
    E si piange con un occhio risparmiando mascara!

  10. Che ne direste di … aspettate, l’ho sulla punta della tastiera, ma non mi viene.
    Potrebbe essere una donna che coniughi senso pratico e preparazione culturale, e che abbia chiara la parola “laicità”, in un’Italia bigotta da sponde opposte (clericale e laicista).
    Che sappia tener da parte le spinte neofasciste e pseudolibertarie emergenti a destra e a sinistra, senza rimanere avvinta dalle pastoie e dai privilegi della casta al centro.
    Ecco perchè non mi viene il nome!

  11. Donna sì. Magari!
    Sperando che il Cavaliere non ci ammannisca la De Filippi pure come sua erede di poltrona. Basta e avanza la Carfagna.

  12. L’identikit da me sopra tracciato può tranquillamernte virare al femminile: ergo, sarebbero escluse sciagurate ipotesi di strane creature destro-zoccolo-televisive.

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