Lo scherzo che durò cinque anni

L’articolo di ieri su la Repubblica Palermo.

C’è uno scherzo che è entrato nell’epica palermitana. Uno scherzo che è durato cinque anni.
Sardegna, 1980. C’è un gruppo di palermitani in vacanza in Sardegna guidato da Roberto Buscetta che è anche l’ideatore della messinscena. Entrano in un negozio di abbigliamento di un paesino chiamato Cannigione e lì uno di loro, che chiameremo Piero, resta colpito da una ragazza, Lorella. Lui è timido, il colpo di fulmine lo tramortisce. Qui parte la macchinazione. Qualche giorno dopo uno degli amici inventa di essere riuscito ad avere l’indirizzo di casa della ragazza e Piero, sbavando, glielo estorce.
Tornato a Palermo, Piero decide di scrivere a Lorella e si rivolge a Roberto Buscetta perché tra i suoi amici è l’unico che incatena parole in modo decente. La prima lettera è bell’e pronta e di spedirla s’incarica lo stesso Buscetta perché, dice, ha la buca delle lettere sotto casa. È il primo atto di una corrispondenza amorosa estenuante: Piero scrive, anzi fa scrivere il suo ghostwriter traditore, e gli amici rispondono per conto dell’inconsapevole Lorella.

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Abbasso il pesce d’aprile

Non so voi, ma a me i pesci d’aprile mi annoiano a morte. Ogni anno di più. La sorpresa annunciata – il pesce d’aprile lo è – è come la barzelletta che non fa ridere.
La soluzione o meglio l’alternativa si chiama scherzo e va bene in tutti i periodi dell’anno, fuorché il primo aprile.

Alto gradimento

Secondo il sondaggio condotto da Nicola Piepoli dopo l’esplosione del caso “escort istituzionali”, la fiducia degli italiani nei confronti di Silvio Berlusconi è cresciuta di due punti, raggiungendo il 52 per cento.  Ci sarebbe da rabbrividire se dallo stesso sondaggio non emergesse che il ministro con il più alto gradimento è il leghista Luca Zaia (dicastero dell’Agricoltura).
A Piepoli lo scherzo non è riuscito, però che paura…