Sulla storia del peschereccio mazarese preso a mitragliate dalla motovedetta libica c’è molto da indagare. Chi conosce le storie del mare, e di quel tratto di mare in particolare, sa che le verità non stanno tutte impilate in bell’ordine.
I pescatori mazaresi hanno fondato gran parte della propria fortuna sulla loro spregiudicatezza, oltre che su un’indubbia abilità.
I libici, in questi ambiti, li superano a destra con il vantaggio di avere alle spalle un regime che con la sua trasversalità ha lasciato le malepiante libere di soffocare le colture utili.
Di certo c’è che, in simili frangenti, poco o nulla è scontato.
Quindi prima di schierarsi, strillare, mobilitarsi, legiferare, dichiarare, indignarsi, è bene riflettere.
In alto mare ciò che sembra, difficilmente è ciò che è.