Io che non amo Alessandro Baricco, vi invito a leggere un suo classico: “I barbari, saggio sulla mutazione”. C’è scritto, nero su bianco, come e perché la civiltà dell’era berlusconiana è diversa da quella che c’era prima. Come e perché nel nome del movimento perenne, che è un modo barbarico di ingannare il pensiero proprio e altrui, si perde l’anima. Come e perché non esiste più la noia, che fa parte dell’esperienza così come il riposo fa parte dell’esercizio fisico. Come e perché il vino, il calcio e i libri sono importanti per capire il nostro grado di colonizzazione. Per non parlare di Google e di internet…