Parlate al manovratore

Suggerimenti per la manovra finanziaria.

Sovrattassa sui tacchi a spillo usurati. Si paga a consumo. Conseguente aumento dell’iva su stuoie e tappeti.

Condono tombale sulle minchiate sparate nell’esercizio delle proprie funzioni.

Una tantum per i sollevatori di cocktail professionisti. Si paga a seconda della lunghezza del bicchiere. Divieto di rottamazione per i flute.

Imposta sulla coerenza. Ma l’Europa è pronta a bocciarla perché il gettito previsto è irrisorio.

Carcere a vita per i magistrati che non allegano alla dichiarazione dei redditi la tessera del Pdl. Con conseguente equiparazione dell’evasione fiscale all’evasione e basta.

Sgravi fiscali per le escort: basterà una semplice dichiarazione di parentela con un capo di Stato straniero. E per venire incontro alle necessità dei meno abbienti, la semplice amante sarà detraibile.

Berlusconi e il rigore mancato

Ora sono tutti lì a inveire contro di lui perché non solo non ha mantenuto la promessa di ridurre le tasse, ma anzi è stato costretto ad aumentarle. Come se ci volesse una crisi mondiale per svelare le zampe d’argilla del nano-titano della politica moderna.
Oggi Berlusconi, dopo decenni di imbrogli, profanazioni del buon gusto, inquinamento della morale, corruzione dei costumi, rischia seriamente di perdere la leadership di un Paese senza leadership per l’unica causa di cui non ha colpa: l’agguato degli speculatori internazionali.
Eppure si capiva già dal 1994 che per ridurre la pressione fiscale non servono le comparsate nel salotto televisivo di Vespa e i faccioni turgidi di cerone sui manifesti.
Per sanare l’economia, sia quella domestica che quella nazionale, occorre solo una cosa: rigore. Non lo insegnano all’università, basta vivere in un mondo che non sia popolato solo da yesman e donne a pagamento.
Rigore, quindi. Continua a leggere Berlusconi e il rigore mancato